Una colonna di fumo nero ben visibile da Pomezia ad Aprilia, ma anche nelle zone dei Castelli Romani e di Ostia, insorta in seguito al maxi incendio di plastica, carta e altri riciclati all’altezza del chilometro 33 in via Pontina Vecchia, vicino a Roma.
Sarebbero divampate da un ammasso di rifiuti accantonati tra un capannone e l’altro le fiamme che hanno avvolto stamani lo stabilimento di una ditta privata di trattamento e smaltimento di materiali in plastica e carta.
E’ quanto avrebbero raccontato i dipendenti e il titolare dell’azienda presenti stamattina. Alla vista delle fiamme c’è stato un fuggi-fuggi all’esterno ed è scattato l’allarme. Indagano i carabinieri della compagnia di Pomezia. Al momento si ipotizza un rogo colposo o accidentale.
Sul luogo del rogo anche Polizia, Carabinieri, Protezione Civile e, intorno alle 17:30 circa, anche l’assessore all’Ambiente e Rifiuti della Regione Lazio, Mauro Buschini per effettuare un sopralluogo e verificare di persona la situazione.”
Da ore i vigili del fuoco sono al lavoro per spegnere le fiamme.
“In seguito alla nube sviluppatasi per l’incendio, non si sono registrati ad ora, accessi nei Pronto soccorso degli ospedali del Lazio correlati a intossicazione. Fin ad ora l’Ares 118 è intervenuta solamente per portare soccorso a due vigili del fuoco, il primo a causa di un lieve malore e l’altro per una leggera distorsione al piede. E’ stato inoltre allertato l’ Istituto zooprofilattico Lazio-Toscana per monitorare gli allevamenti presenti in zona”. Lo comunica in una nota la Regione Lazio.
Virginia Raggi, come sindaco della Città metropolitana, dopo le indicazioni della Asl Roma 6 sulla nube scaturita dall’incendio vicino Pomezia, invita i cittadini di 21 Comuni, “Nettuno, Anzio, Pomezia, Ardea, Velletri, Lavinio, Lanuvio, Genzano, Albano laziale, Ariccia, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Ciampino, Frascati, Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora, Montecompatri, Monte Porzio Catone e Colonna a tenere chiuse le finestre di abitazioni, scuole, uffici, strutture sanitarie e socio-assistenziali”.
L’Asl ha precisato che nella giornata odierna è “necessario limitare al minimo gli spostamenti soprattutto verso l’area colpita dall’incendio” e attenzione anche in cucina: “lavare bene frutta e verdura che siano state esposte alla nube tossica e che siano di propria produzione”.“
Gli abitanti del posto hanno riferito di aver udito un boato incredibile, un’esplosione pazzesca, e poi tante altre in successione.
La procura di Velletri ha aperto un’inchiesta sul rogo divampato in un deposito di plastica a Pomezia e procede per incendio colposo. Il procuratore Francesco Prete ha affidato gli accertamenti al sostituto Luigi Paoletti ed il primo atto è stato quello di affidare all’Arpa l’incarico di monitorare l’aria, il suolo, il sottosuolo oltre alle falde acquifere. Gli esiti di questi primi interventi sono previsti nel giro di un paio di giorni e lo stesso tempo sarà necessario per domare i focolai dell’incendio.
La Eco X di Pomezia, dove si è sviluppato l’incendio, è un’azienda che tratta materiali di recupero, in particolare carta e plastica. Si trova lungo la via Pontina, in un’area fortemente caratterizzata da insediamenti industriali. A quanto riferisce il sindaco della città Fabio Fucci, che è in costante contatto con i vigili del fuoco e con la polizia locale, l’incendio si sarebbe dapprima sviluppato dal materiale che era accatastato nel piazzale dell’azienda; le fiamme poi si sarebbero propagate anche ai materiali conservati all’interno dei capannoni. Al momento al primo cittadino non sono state comunicate ipotesi sulle cause del rogo.