La vicenda della Città di Salerno finisce sotto la lente di ingrandimento dell’Agcom. Una delegazione della FNSI e del Sindacato unitario giornalisti della Campania, insieme con il Comitato di redazione del quotidiano, ha consegnato durante la giornata di mercoledì 27 febbraio un esposto nella sede romana dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
I giornalisti chiedono che venga fatta luce su tutti i passaggi societari e sulla gestione della testata, che ha interrotto le pubblicazioni e licenziato tutti i dipendenti.
Una decisione gravissima non soltanto sotto il profilo occupazionale, ma anche perché crea un vuoto informativo in Campania riducendo ulteriormente il pluralismo editoriale.
In un’interrogazione al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, i deputati del Partito democratico Piero De Luca e Filippo Sensi hanno chiesto in che modo intenda intervenire il governo per scongiurare la chiusura del quotidiano salernitano ‘La Città’.
«Dopo quasi 23 anni chiude sotto i colpi dei tagli all’editoria voluti dal governo Lega-Cinque Stelle una delle testate più radicate nel territorio della provincia di Salerno», sottolinea De Luca, capogruppo Pd in Commissione Affari europei. «Un segnale preoccupante – aggiunge – che colpisce non solo i lavoratori e le loro famiglie, ma i lettori e tutti i cittadini di una area e di una comunità che vive come una ferita questa chiusura».
«Il caso de ‘La Città’ è emblematico – prosegue Sensi – della falcidie portata avanti da questo esecutivo nei confronti di testate, emittenti e di tanta editoria locale, messa in ginocchio dai tagli decisi a Palazzo Chigi, nel disprezzo più evidente della libertà di informazione e del pluralismo delle voci in questo Paese».
«Per questo – concludono i due parlamentari ribadendo la solidarietà e la lotta al fianco della redazione de ‘La Città’ – abbiamo chiesto un intervento urgente per sanare la situazione drammatica della testata salernitana e, più in generale, a sostegno di tutte quelle realtà editoriali, da ‘Radio Radicale’ ad ‘Avvenire’, passando per giornali e redazioni diffuse su tutto il territorio nazionale, che rischiano di sparire per un tratto di penna di Conte, Salvini e Di Maio».