Sovente accade che nell’androne della disperazione che s’interpone tra la sala d’attesa e i reparti di degenza ospedaliera si sviluppino scene d’incomprensibile e violenta follia. Spesso è infatti accaduto che, al cospetto di spiacevoli notizie, amici e parenti dei malcapitati pazienti, giungano ad incanalare dolore, sgomento e rabbia in un’autentica esplosione di atti di vandalismo, fino a rendersi perfino capaci di illogiche aggressioni ai danni del personale medico e paramedico.
Questo è quanto accaduto quest’oggi, allorquando due medici del Pronto soccorso dell’ospedale S. Giovanni Bosco di Napoli sono stati aggrediti e picchiati dai parenti di un paziente al quale non avevano prestato immediato soccorso.
Un chirurgo del reparto di Pronto soccorso, Lucio Paesani, ha chiesto al gruppo di persone di aver qualche momento di pazienza, poiché era occupato. La comunicazione diretta tra medico e parenti è resa necessaria dall’assenza del servizio di triage all’interno della struttura ospedaliera, triste teatro dell’increscioso accaduto, e, pertanto, i medici si vedono costretti a fronteggiare direttamente l’utenza.
Uno dei parenti ha tutt’altro che nascosto il malcontento consequenziale alla risposta ricevuta e ha scaraventato una sedia in testa al medico, il quale ha riportato un trauma cranico, con una prognosi di 15 giorni. In sua difesa è intervenuto un altro chirurgo del Pronto soccorso, il dott. Felice Bicchetti, anch’egli colpito dal lancio di svariati oggetti, rimediando, così, un trauma facciale.
I responsabili dell’aggressione si sono impadroniti della scheda compilata dal proprio parente e delle schede compilate da altri pazienti, prima di darsi alla fuga. I medici aggrediti hanno prevedibilmente presentato denuncia ai carabinieri.