È scomparso nella notte del 31 Gennaio il pluripremiato pianista e compositore napoletano, Aldo Ciccolini.
Nato a Napoli nel 1925, dove inizia i suoi studi al conservatorio “S. Pietro a Majella”. A soli nove anni, grazie alla delega dell’allora direttore Francesco Cilea, intraprende lo studio della composizione insieme ad Achille Longo, il quale, affezionatosi all’allievo, ne pubblicherà una melodia a chiusura del libro da lui scritto in materia di studi per pianoforte, edito da Ricordi. Ciccolini completa gli studi a Parigi e, nel 1941, a soli sedici anni, debutta al Teatro S. Carlo.
Nel 1969 diventa cittadino francese e dal 1970 al 1988 insegna pianoforte al Conservatoir de Paris. Sempre dedito all’esecuzione di autori francesi più o meno noti, si ricordano fra le sue collaborazioni quella con i direttori d’orchestra: Wilhelm Furtwängler, Ernest Ansermet, André Cluytens, Dimitri Mitropoulos,Charles Münch, Lorin Maazel, Carlos Kleiber, Georges Prêtre, Jean Martinon, Pierre Monteux, e con il soprano Elisabeth Schwarzkopf. Fra i suoi allievi più celebri, Artur Pizarro e Jean-Marc Savelli. Nel corso della sua carriera è stato insignito dei premi più prestigiosi in Europa e fuori: Prix Edison del Academie Charles Cros, Premio della National Academy of Recording Arts USA, per tre volte il Grand Prix du disque in Francia e il Premio Vittorio De Sica nel 2005 a Roma. La scala lo ha definito “uno dei giganti del pianismo italiano”. Il sindaco di Napoli, De Magistris, lo ricorda così: “Esprimo il profondo cordoglio mio personale e della città di Napoli per la morte di Aldo Ciccolini, pianista, grandissimo maestro, napoletano, formatosi da bambino ed adolescente nel nostro splendido Conservatorio di San Pietro a Majella, esordendo al Teatro San Carlo di Napoli ad appena sedici anni. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, nonché di ascoltare incantato suoi concerti. Ha avuta una carriera immensa, la sua arte musicale lo ha reso uno dei più grandi autori internazionali contemporanei, la sua musica rimarrà per sempre”.
Nel 2012 Aldo Ciccolini tornò a Napoli per ritirare il “premio San Pietro a Majella” (prima edizione), voluto dal direttore Elsa Evangelista, che ricorda : “Era uno dei più grandi interpreti del Novecento, secolo che ha attraversato da protagonista assoluto, lasciando una testimonianza di impegno che per noi resta una lezione vivente. Partendo dagli anni di studio al Conservatorio di Napoli, Ciccolini ha affermato la sua personalità internazionale senza mai dimenticare il rapporto con la sua città e con il suo Conservatorio”.
Così, Napoli è costretta a dire addio ad un’altra pietra miliare della musica internazionale che è nata, è cresciuta e si è formata tra le sue strade e la sua gente, portandola con sé fuori dai confini italiani ed europei.
Miriam Maiello