È la cornice giusta per ospitare un evento di caratura internazionale: lo capisci prima ancora che la nave attracchi al molo e i piedi si addentrino in quel vortice di affascinanti salite e discese. Discese e salite. E poi, ancora, salite e discese.
Agli occhi basta scrutare le curve della costa, percorrendole con curioso livore, animato dal legittimo desiderio di carpirne i segreti e scoprirne le grazie nascoste, per annusare la magia che inebria l’isola, prima ancora di assaporarla.
Ischia è una fetta di Napoli catapultata in un ecosistema relativamente vicino, seppur lontano dal caotico trambusto che funge da carattere distintivo di una ricca porzione della città: il traffico, i parcheggiatori abusivi, i motorini che sfrecciano in ogni dove, la calca umana che piantona le fermate dei bus ed affolla le banchine della metro. Infinite altre discrepanze e punti di non contatto possono essere riscontrabili ed, in effetti, è proprio quello che accade, passo dopo passo, lasciandosi alle spalle il porto ed addentrandosi nel cuore dell’isola. Percorrendone i più capillari vicoletti, fino alle sontuose e sempreverdi arterie principali.
Il paradiso a portata di aliscafo, una costola distaccata da Partenope e radicata tra acque verdi, cristalline, capaci di esibire dei giochi di colore preziosi come gemme.
Ma, Ischia è pur sempre una parte di Napoli, distante o vicina alla genitrice, a seconda della prospettiva dalla quale la si osserva.
E di Napoli preserva e ricorda quell’essenza cordialmente elegante, esibita attraverso la semplicità della sua bellezza, essenziale, esattamente come la forma mentis e il modus operandi della sua gente. Ischitani all’anagrafe, napoletani nel cuore e nell’indole.
Ischia è un eterno mistero destinato a rimanere incompiuto: è così che potrebbe essere Napoli, se fosse più piccola e meno soggiogata da crimine, abusi e soprusi?
Nessuno mai potrà conferire una risposta certa ed attendibile a questo quesito. Un dubbio eterno che non vale neanche la pena di fugare. Napoli, nel bene e perfino nel male, con i suoi limiti, strafalcioni, scivoloni, esuberi, incongruenze, discrepanze e contraddizioni, riesce, comunque, a riluttare folate d’indescrivibile magia.
Ischia, di contro, è magia allo stato puro, capace d’infiammarsi quando incalzano i colori e le emozioni peculiari dell’estate.
Il mare, il cielo stellato, un paesaggio che consegna infinite prospettive, sempre diverse e mai scialbe, carica propositiva, energia e dinamismo che planano laddove il mare accarezza la costa, tramutandosi in una carezza sotto forma di onde per fondersi con l’odore delle creme solari e la quiete che scolpisce le ore di refrigerio e relax.
Questa è la cornice che da 13 anni ospita l’Ischia Film Festival: uno degli eventi/appuntamenti con il cinema d’autore più attesi, famigerati, quotati e seguiti. La partecipazione di registi ed attori di prestigio internazionale, pellicole cinematografiche di spessore presentate in anteprima, convegni e tavole rotonde, oltre ad un’infinità di altre iniziative affini.
Questo è molto altro è l’Ischia Film Festival: un evento ampiamente meritevole di incastonarsi come una “gemma tra gemme” nell’ambito del “diadema ischitano”. E viceversa: l’isola verde merita, a sua volta, di ergersi a vetrina di fama mondiale.