Natale a Napoli è sinonimo di “pienone” per San Gregorio Armeno, la più celebre strada dedicata al culto dei presepi e dei pastori presente all’ombra del Vesuvio e che, pertanto, a ridosso della festività che accende i riflettori su addobbi, tradizioni e suggestioni legate alla nascita di Gesù bambino, si appresta ad accogliere carovane di appassionati, turisti e curiosi che inevitabilmente danno luogo ad un autentico fiume in piena di persone che a malapena riescono ad avanzare, facendosi faticosamente spazio tra il di per se ristretto vicolo sul quale da ambo i lati grondano bancarelle e vetrine espositive a cielo aperto.
Sabato scorso, l’urlo improvviso di donna è riuscito ad ergersi più in alto del rumore di fondo della folla che accalcava il vicolo di san Gregorio Armeno, già bardato a festa e pronto ad accogliere la tradizionale passeggiata tra luci, presepi, addobbi natalizi e pastori. È l’urlo di una mamma che d’improvviso non vede più la sua piccola di sei anni. Tutto avviene nel giro di pochi attimi: la piccola, che dava la mano alla mamma, viene strattonata dai passanti. La piccola, travolta dalla folla, è costretta a mollare la presa dalla sicura mano della madre. La donna se ne avvede all’istante, la chiama, subito scorge il cappottino della piccola, ma vede anche un’altra mano cingerle la spalla. La donna urla con tutta la forza che ha in corpo: la piccola si gira e, a sua volta, a gran voce invoca la mamma, la donna, animata dalla coraggiosa ed impavida forza che infervora l’istinto materno misto a disperazione, riesce a solcare un varco nella muraglia umana che le consente di raggiungere la sua bambina, sottraendola alla presa della sconosciuta.
La donna intuisce dall’accento che si tratta di una straniera, probabilmente originaria dell’Est. Quest’ultima prova a rifilare qualche improbabile scusa alla donna, mentre la piccola dice alla mamma che la sconosciuta diceva che la stava accompagnando dalla mamma, ma andava in altra direzione.
Nel frattempo, si avvicinano altre due donne, amiche della straniera, ma si forma un capannello di persone, per lo più donne napoletane, che capiscono immediatamente l’accaduto. Per le tre straniere le cose non si mettono bene. Qualcuno riesce ad attirare l’attenzione di due agenti di polizia municipale, i quali non afferrano subito la gravità della situazione. Quando decidono di avvicinarsi è troppo tardi: le tre straniere sono svanite, complice la marea umana che, accertato il lieto fine di quello che poteva essere un sequestro di bambina, ritorna a spostarsi tra bancarelle e presepi.
Una tragedia sventata che consegna un monito importante le famiglie che si accingono a percorrere le vie dei presepi…