Con il progredire delle ore, accrescono sconcerto e mistero intorno all’agguato che ha portato al ferimento di Ciro Moccia, il “re” della pasta di Gragnano, nella notte tra venerdì e sabato, nei pressi della sua abitazione.
Le indagini della Procura ordinaria sono partite immediatamente, ma l’Antimafia è già stata allertata. Difatti, si fa sempre più spazio la pista che porta ad una richiesta estorsiva nei confronti dell’imprenditore, anche se nessuna ipotesi è ufficialmente esclusa, ma gli inquirenti si sono concentrati dal primo momento sul racket. Gli episodi che lasciano propendere gli inquirenti verso quest’ultima pista sono molteplici: alcune lettere anonime ricevute dalla famiglia Moccia, come racconta Susanna, sorella di Ciro e presidente dei Giovani imprenditori, in un’intervista rilasciata a “Il Mattino”. Lettere anonime che erano già state sottoposte all’attenzione degli inquirenti: poche righe, ma dal contenuto chiaramente intimidatorio. Nel mirino erano finite le diverse attività che i Moccia conducono all’ombra del Vesuvio.
Dai supermercati Decò (tra cui anche quelli di Capri), al pastificio artigianale Fabbrica della Pasta di Gragnano, fino ad arrivare alla Locanda della Pasta, ultima realtà imprenditoriale di casa Moccia che sorge nell’antico Pastificio Di Nola, dismesso e ristrutturato negli anni scorsi. Decine di possibili «posti di lavoro» che potrebbero essere finiti nelle mire dei clan di camorra della zona, pronti a vantarne pretese.
La minaccia delle estorsioni, tuttavia, in questo periodo dell’anno, viene doverosamente accostata anche al “pizzo di Natale”. A meno di un mese dalle festività natalizie, infatti, gli emissari della camorra avrebbero cominciato a bussare alle porte di commercianti ed imprenditori, come un antico e tacito rituale impone, per estorcere soldi a destinare alle famiglie dei carcerati.
Al vaglio degli inquirenti, queste ed altre ipotesi. Anche se le due piste che riconducono al racket risultano le più calde, oltre che le più consone da perseguire per ripercorrere la strada che conduce all’agguato di Ciro Moccia.