È il giorno delle lacrime, della commemorazione e dell’ultimo saluto a Luca de Filippo.
Sarà una cerimonia semplice, e soprattutto laica, per effetto della quale il teatro si trasformerà in chiesa, come fu per il padre Eduardo e per Francesco Rosi, padre della sua ultima moglie, Carolina.
La famiglia ha scelto Roma per la celebrazione, città in cui Luca era nato nel 1948 anche se, ovviamente, portava in sé profonde le radici napoletane. o la scansione, le tappe del rito, un programma destinato a cambiare a mano a mano che ci si avvicina alla cerimonia. Le porte del teatro saranno aperte alle 14.30 e lo resteranno fino alle 18. La bara sarà probabilmente sistemata in sala, tra la prima fila di poltrone della platea e il proscenio. È lì che Luca riceverà alle 16,30 il saluto di amici, attori, registi e tecnici del teatro e del cinema, ma anche di personaggi della cultura. Non a caso, sarà Raffaele La Capria a ricordarlo a tutti; e, con lui, l’ex presidente Giorgio Napolitano, la regista Lina Wertmuller e lo psicanalista Massimo Ammaniti. È previsto anche un momento musicale, affidato ad altri due cari amici, il premio Oscar Nicola Piovani e il maestro Antonio Sinagra.
Da Napoli partiranno alla volta di Roma per porgere l’estremo saluto all’attore e regista scomparso lo scorso venerdì per mano di un male incurabile, il governatore della Campania Vincenzo De Luca, l’assessore comunale alla Cultura Nino Daniele, con il gonfalone della città. In occasione della cerimonia, il sindaco Luigi De Magistris ha proclamato il lutto cittadino a Napoli con bandiere a mezz’asta sul Maschio Angioino e su Palazzo San Giacomo. Egli stesso commemorerà Luca in apertura di consiglio comunale. Dal Mercadante, invece, partirà un bus con i 25 allievi dell’Accademia d’arte drammatica dello Stabile, di cui Luca aveva accettato la direzione con la passione, l’impegno e il senso di responsabilità che lo distinguevano. Anche dall’Istituto penale minorile di Nisida si muoverà una delegazione di ragazzi.