A dispetto della crisi e di quello che decreta il conto in banca, la tradizione impone che Natale sia sinonimo di “sprechi”.
A prescindere dall’”onere” dei regali, sul fronte cibo avviene la speculazione/esagerazione più eclatante e dissonante con i tempi che corrono.
Ogni anno nel mondo vengono sprecate 1,3 miliardi di tonnellate di cibo perfettamente commestibile: basterebbero a sfamare per quattro volte gli 868 milioni di persone che soffrono la fame. Le feste natalizie rappresentano spesso il culmine di questi sprechi. In Francia, in tal senso, sono già corsi ai ripari attraverso una legge che impone ai grandi supermercati e alla Grande Distribuzione Organizzata di donare il cibo invenduto a organizzazioni di volontariato o mense per i poveri.
Uno dei paradossi della società e del nostro sistema alimentare è rappresentato dallo spreco di cibo che ogni giorno viene posto in essere. Come evidenziato anche Protocollo di Milano, promosso dalla Barilla Center for Food and Nutrition Foundation.
Una legge a immagine e somiglianza del modello francese, invero, rappresenterebbe il primo passo per correggere questo crimine verso l’umanità e istituire un mondo più equo.
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