San Bernardino è una città di 214mila abitanti a meno di 100 chilometri a est di Los Angeles.
L’Inland Regional Center è una struttura che accoglie 670 dipendenti, si tratta di un centro che cura 30mila persone di tutte le età con varie disabilità.
Durante le ore antecedenti, tuttavia, ha accolto drammatiche e feroci scene di morti.
Tre killer vi hanno fatto irruzione ed hanno iniziato a sparare all’impazzata.
La direttrice esecutiva del centro Lavinia Johnson ha spiegato alla Cnn che il centro conferenze in cui si è verificata la sparatoria era stato dato in affitto per una festa delle vacanze organizzata dal personale del centro della contea, probabilmente del dipartimento di Sanità. L’edificio in cui sono entrati in azione i killer è accanto ad altri due edifici più grandi in cui si trovano la maggiora parte degli uffici dell’Inland Regional Center.
Meno di una settimana fa a Colorado Springs un uomo aveva fatto irruzione in una clinica per aborti uccidendo 3 persone e ferendone altre 9.
Alle 11 di mattina (ora locale) tre uomini armati di kalashnikov, vestiti come militari e con maschere da sci, hanno aperto il fuoco all’interno della sala congressi del centro per disabili, l’Inland Regional Center, sala che si trova in una palazzina che dista pochi metri dal centro dove si prestano le cure ai disabili, nella città di San Bernardino, in California. «Un perfetto assalto in stile militare» hanno spiegato la polizia. Nel centro congressi si stava svolgendo un «Christmas party» ossia, festeggiamenti in vista del Natale. «Non sappiamo se si tratta di un atto terroristico» hanno detto i vertici dell’Fbi. Dopo aver aperto il fuoco con fucili, i tre killer sono scappati a bordo di un suv Nero.
Quattro ore dopo l’assalto la polizia è riuscita a individuare il suv nero, l’auto usata dai killer per fuggire. C’è stato un inseguimento lungo le strade della città di San Bernardino, trasmesso in diretta tv, e una sparatoria: il suv è stato raggiunto da molti colpi e due dei killer sono stati uccisi: vicino al suo corpo di uno di loro è stato trovato un tubo pieno di esplosivo che è stato fatto brillare. Durante la sparatoria un agente è stato ferito: ha raccontato che i killer, una volta circondati dai mezzi delle forze dell’ordine, avrebbero gettato bombe a mano artigianali lanciandole dall’auto. Durante la notte tra mercoledì e giovedì la polizia ha iniziato una vera e propria caccia all’uomo casa per casa per stanare il terzo killer.
Uccisi due dei killer – di cui una era una donna – della sparatoria che ha causato 14 vittime e svariati feriti.
Pesante il bilancio della sparatoria: 14 morti e 17 feriti, di cui 10 in condizioni molto critiche. Sono entrati nell’edificio con la precisa intenzione di fare ciò che hanno fatto, come se fossero in missione.
«Troppe sparatorie, adesso basta – ha commentato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama – Il Congresso deve fare di più per prevenire la violenza delle armi da fuoco».
«Non sappiamo ancora quali ragioni abbiano spinto i killer, ma quello che sappiamo è che dobbiamo compiere dei passi che rendano gli americani più sicuri, sappiamo che serve un accordo bipartisan, dobbiamo unirci a tutti i livelli». «Non dobbiamo mai pensare che cose come questa possano accadere, perché non accadono con la stessa frequenza negli altri Paesi».
Saranno le indagini a rivelare se alla base dell’ennesima strage di innocenti vi sia il feroce braccio armato del terrorismo islamico o se si tratta della “semplice e consueta” follia omicida Made in Usa che già da svariato tempo palesa i deliranti ed allarmanti tratti del fenomeno dilagante.