Due piccole vite morte nello stesso incidente, generato dalla stessa donna che gli aveva donato la vita.
Una vicenda che offre plurimi drammi quella generata dall’incidente che avuto luogo lungo via del mare a Roma.
Un dramma che segna in maniera irreversibile anche la vita di Dario Di Benedetto, il padre, che si trovava agli arresti domiciliari a Fiuggi, nella notte di domenica, dopo essere stato avvertito dell’accaduto, si è precipitato a Roma al capezzale delle bambine.
Da poco i medici hanno staccato i macchinari che ancora tenevano in vita la figlia più piccola, di 8 anni, dopo che poche ore prima, all’ospedale Bambino Gesù, anche la sorella dodicenne aveva smesso di vivere.
La madre, Jacqueline De Paula, brasiliana di 36 anni, è ricoverata al San Camillo con fratture alle gambe.
L’ipotesi è che la donna abbia avuto un colpo di sonno al volante.
Fino a lunedì sera nessuno aveva avuto il coraggio di rivelarle l’atroce verità né che sul suo capo pende una denuncia per duplice omicidio colposo, lesioni gravi e guida in stato di ubriachezza. L’alcoltest ha infatti rivelato che la trentenne, dipendente di una ditta di pulizie a Pomezia, si era messa al volante con un tasso alcolemico nel sangue di cinque volte superiore ai limiti di legge. Non si esclude che guidando la sua Punto sulla via del Mare, verso Ostia, per recarsi da un’amica, abbia avuto un colpo di sonno e abbia invaso la corsia opposta proprio mentre arrivava un’Audi nera condotta da un quarantenne che aveva accanto il figlio 16enne. Per i vigili l’automobilista non rispettava il limite di velocità.
«Ma quell’auto ci è piombata addosso», avrebbe riferito ieri dal Sant’Eugenio dove è ancora ricoverato con il ragazzo.
Alessia e Valentina, le bimbe scomparse, non hanno avuto scampo. Una delle due reggeva in braccio il cucciolo di cane lupo adottato pochi mesi fa, morto subito nello schianto. Davanti alla scena dell’incidente un altro automobilista coinvolto – un sessantenne cardiopatico al volante di una Cinquecento – si è sentito male ed è svenuto. «C’era l’inferno, le macchine distrutte, i feriti, una delle bambine in mezzo alla strada – ricordano i soccorritori -, e la madre incastrata nella Punto che gridava disperata di aiutare le sue figlie». Una bolgia su una delle arterie più pericolose d’Italia, già teatro di gravissimi incidenti. Le ragazzine vivevano con la madre in un residence in via Gradoli, sulla Cassia, e frequentavano la scuola a Tomba di Nerone. «Alessia e Valentina erano vispe, nell’età dei giochi, com’è giusto che sia – raccontano gli zii -. Da Dario sono andati di notte i carabinieri a dirgli cosa era successo. Noi siamo stati qui tutta la notte: all’inizio sembrava ci fosse qualche speranza. Dario non riusciva a staccarsi dalla bambina, è stato terribile. La madre? – dicono ancora al pronto soccorso -: non sa nulla, abbiamo saputo dei risultati dell’alcoltest, ma c’è un’indagine e si vedrà. Lei si ricorda dell’incidente ma è sedata, confusa. Ha chiesto delle bambine ma i medici ci hanno consigliato di non dirle nulla, deve ancora essere operata all’anca e a una gamba».