Un nuovo attacco kamikaze nel centro di Istanbul ha generato la morte di 10 turisti tedeschi in piazza Sultanahmet.
La polizia turca ha arrestato una persona stamattina e altre quattro nel pomeriggio; i cinque sarebbero coinvolti nell’attentato. Nel pomeriggio il primo ministro turco Ahmet Davutoglu, che ha annunciato gli altri arresti, ha spiegato che le indagini hanno confermato il coinvolgimento diretto dello Stato Islamico nella strage. Non solo, ha aggiunto che lo Stato islamico potrebbe essere solo “una pedina” nell’attentato e si indaga su presunti “attori segreti dietro l’attacco” che avrebbero usato l’Isis come “subappaltatore”.
Il riferimento, tra gli altri, sarebbe al presidente siriano Bashar al Assad, affermando che miliziani dell’organizzazione jihadista sono stati trasferiti nel nord della Siria per combattere contro l’opposizione moderata, con l’aiuto delle forze di Damasco. “Alcune potenze straniere mostrano un atteggiamento ostruzionistico nei confronti delle incursioni aree della Turchia contro l’Is” ha concluso Davutoglu, facendo intendere che le forze aeree russe sembrano voler proteggere i jihadisti all’interno dello spazio aereo siriano. Il premier ha inoltre chiarito che i feriti ancora ricoverati sono 6, mentre gli altri 9 sono già stati dimessi. I feriti sono tutti tedeschi (due dei quali gravi), tranne un norvegese e un peruviano. La strage, secondo le prime informazioni, non era un attacco diretto alla Germania. Berlino ha fatto sapere che non c’è nessuna prova che l’attentato avesse come obiettivo un gruppo di turisti provenienti dalla Germania.
L’attentatore aveva presentato domanda di asilo politico in Turchia la settimana scorsa. Nabil Fadli, 28 anni, era nato in Arabia Saudita nel 1988, ed era entrato in territorio turco di recente passando dalla Siria. Fadli si era presentato in un ufficio per l’accoglienza dei profughi a Istanbul insieme ad altre quattro persone, e gli erano state prese le impronte digitali come da procedura. Le autorità sottolineano che il suo nome non figurava su liste di ricercati né in Turchia né in altri Paesi. L’uomo è stato filmato nell’ufficio immigrazione, come riporta il giornale turco Haber Turk.