La storia di Domenico Sarnataro, il 18enne presidente della società sportiva Virtus social Quarto S. Maria, ammessa alla terza categoria, apre un crudo squarcio su una realtà che spesso incombe sui campi di periferie, minacciandone il quieto vivere.
Una squadra, quella di Domenico, nata in parrocchia e che gioca nel campo sportivo Giarrusso, ma si allena presso una struttura privata, visto che il regolamento per l’utilizzo dello stadio non è stato ancora pubblicato.
Domenico ha subito intimidazioni e minacce mediante lettere anonime e alla fine è stato picchiato con una mazza da baseball.
Il motivo è proprio lo stesso stadio che ha creato non pochi problemi anche al sindaco dimissionario Rosa Capuozzo. Fino alla fine dello scorso campionato il campo di proprietà del Comune era stato affidato al «Quarto per la legalità», la squadra nata dalle ceneri di quella presieduta da Castrese Paragliola, finito in galera e condannato a dieci anni di carcere in prima istanza. La compagine era stata prima sequestrata e poi confiscata dalla Procura a seguito delle indagini coordinate dal pm Antonello Ardituro che aveva voluto salvare la compagine affidandola alla gestione del presidente dell’associazione antiracket di Pianura, Luigi Cuomo. Per tre anni l’impresa era sopravvissuta nonostante le difficoltà economiche e le minacce. Poi era stata messa in liquidazione, visto che aveva accumulato un debito di 12mila euro nei confronti del Comune per il mancato pagamento del fitto dello stadio. L’amministrazione guidata da Rosa Capuozzo aveva deciso di non rinnovare la convenzione e di gestire direttamente la struttura e il 13 gennaio è stato pubblicato il regolamento. Intanto nel campo si allena il Quartograd che il 24 dicembre aveva organizzato un triangolare con le «Vecchie glorie», guidate da Paragliola. Sabbatino, figlio del detenuto, era tornato sugli spalti e aveva esultato su Facebook. Una vicenda che aveva provocato polemiche nei confronti del sindaco che anche su questa vicenda era stata interrogata dai magistrati. Ma proprio negli stessi giorni sono cominciate le minacce nei confronti di Sarnataro e della sua squadra. Il ragazzo ha raccontato ai carabinieri che le cose si erano messe male fin dall’inizio. Quando hanno giocato la prima partita negli spogliatoi hanno trovato un foglio con la scritta: «Jate a fa i b….». Poi le lettere. La prima è stata lasciata sotto casa del ragazzo, per recapitare la seconda erano arrivati fino all’uscio. «Dimettiti» è stata l’intimidazione. E poi «Sei una merda, sei un camorrista». Contemporaneamente arrivavano minacce sulla bacheca Facebook di Cuomo. Immediata la reazione delle vittime che hanno denunciato tutto ai carabinieri.
Ma venerdì sera dopo l’allenamento, mentre Sarnataro tornava a casa a piedi quando in un tratto di strada isolata si è accostato un motorino con due persone, viso coperto dal casco integrale. Il passeggero è sceso e con una mazza da baseball lo ha colpito al fianco per poi urlare scappando «Uomo di m…a così ti impari».
Ieri mattina, il giovanissimo presidente si è fatto visitare all’ospedale di Pozzuoli e ha presentato una nuova denuncia alla compagnia dei carabinieri guidata dal capitano Elio Norino accompagnato dai responsabili delle associazioni Sos Impresa, Antiracket quarto, Libera Campi Flegrei e Quarto Giovane.