Il blitz avvenuto nell’”impero del falso” di Sant’Antimo comprova l’esistenza di un fenomeno perfettamente integrato tra i nostri costumi sociali, oltre che strettamente correlato alle nostre abitudini quotidiane. La grande macchina del business dei prodotti contraffatti, ormai, contamina in maniera più o meno consapevole le nostre vite. Difatti, non di rado accade che ci si ritrova ad acquistare merce contraffatta in maniera del tutto inconsapevole.
Dagli abiti al make up, senza tralasciare i farmaci e i generi di prima necessità, detersivi, detergenti intimi. Perfino quelli si è giunti a contraffare. Prodotti dal valore economico effimero, come smalti per unghie e dentifricio. In questo caso, il guadagno arriva su lunga scala, vendendone quantità importanti. Per questo, quando ci ritroviamo al cospetto di prodotti notoriamente costosi introdotti da cartelli che ne rilanciano la vendita a prezzi stracciati, deve accendersi un’enorme spia luminosa all’interno del cranio che ci metta in guardia da un acquisto che probabilmente non si rivelerà un buon affare, prima di tutto per la nostra salute.
Questo è solo uno dei primi accorgimenti da adottare per non introdurre merce contraffatta nel carrello. Gli esperti della guardia di finanza raccomandano poche e semplici regole, ma molto efficaci per evitare di acquistare prodotti taroccati. In particolare per quelli del tipo sequestrati a Sant’Antimo e che rischiamo di trovare sui banconi di negozi e supermercato.
– Il prezzo. Come detto, se non ci sono promozioni in corso, il costo inferiore o pari al cinquanta per cento del prodotto, è il primo del segnale che potrebbe indicare che stiamo acquistando un falso.
– Le etichette. Se queste riportano la dicitura: “Prodotto destinati all’Italia” e composizione e scadenza sono scritte in spagnolo, russo, polacco, abbiamo tra le mani un falso, perché queste etichette adesive sono sicuramente rubate nei paesi esteri e poi applicate sulle confezioni taroccate.
– La quantità del prodotto. Poiché l’imbottigliamento automatico rappresenta un costo ragguardevole per i falsificatori, l’operazione viene fatta a mano. E quindi la quantità immessa nei contenitori non è mai la stessa.
– Il tappo di sicurezza. La legge impone che quello utilizzato per i prodotti per l’igiene sia personale che quella domestica, abbia quel meccanismo del “spingi e apri”, a salvaguardia dei bambini. Ebbene anche questo costa e i falsificatori utilizzano un tappo normale.
A Sant’Antimo i finanzieri hanno sequestrato anche 50 mila spugnette abrasive, quelle gialle e verdi, in pratica. Questo è uno dei prodotti più contraffatti e che riempie di milioni di euro le casse dei falsari. Come riconoscere la spugna originale? Poiché è protetta da un brevetto della 3M, casa tedesca, quella originale presenta un logo di colore nero impresso sulla parte gialla, e non scolorisce mai. Sulle spugne taroccate (realizzate con prodotti plastici molto tossici) il logo viene impresso con uno stampino che scolora e scompare dopo il primo uso.