Sono trascorse più di 24 ore dal violento episodio avvenuto a ridosso del liceo partenopeo “Elio Vittorini” e due versioni sono tuttora al vaglio della Digos.
Due versioni diametralmente opposte: nella prima giovani studenti di sinistra accusano CasaPound di averli aggrediti; nell’altra, sono gruppi di estrema destra a puntare il dito contro gli studenti. Una battaglia che si combatte anche sui siti web e a botte di post pubblicati sui social network, supportate soprattutto dalle foto diffuse dal centro sociale “Je so Pazzo” che ritraggono volti di ragazzi insanguinati, delle spranghe e dei martelli con la scritta “Decima mas”.
Secondo quanto diramato proprio attraverso la pagina facebook del centro sociale mediante un comunicato, questa è la ricostruzione dei fatti: “Liceo Elio Vittorini, orario d’ingresso scolastico. Una decina di militanti di Casa Pound, esterni alla scuola e di età superiore a 20 anni, si presentano con il chiaro intento di intimidire alcuni studenti della scuola riconosciuti come di “sinistra”. Uno studente di 15 anni viene prima accerchiato e poi colpito violentemente da un pugno sferratogli dietro la testa che gli fa perdere i sensi immediatamente. Dopo aver aggredito C. e alcuni suoi amici, i fascisti iniziano a distribuire volantini di Blocco Studentesco, organizzazione legata a Casa Pound, promettendo agli studenti un’ulteriore aggressione all’uscita da scuola se avessero parlato.
I giovani studenti non si perdono d’animo, la notizia inizia a circolare tra le aule, i ragazzi ricevono solidarietà e vicinanza dai loro compagni, si decide di esporre uno striscione davanti la scuola: “Vittorini Antifascista”. All’uscita di scuola i militanti di Casapound non si fanno vedere. Ma, mentre alcuni studenti che erano andati a portare solidarietà e vicinanza a C. stanno tornando a casa percorrendo la strada per la metro più vicina, spuntano fuori. Nei pressi della stazione di Rione Alto trovano ad aspettarli 3 figure, armati di manganelli e martelli, che prima iniziano a lanciare bottiglie di vetro, poi si scagliano contro gli studenti, colpendoli ripetutamente al volto e alla testa con mazze e martelli, e recuperando addirittura oggetti contundenti dalla vetrina di un negozio!
Un atto pianificato di incredibile follia e ferocia, avvenuto in pieno giorno, in una strada affollatissima! Basta guardare le foto per capire che siamo davanti a un tentato omicidio!
A quel punto le tante persone presenti intervengono per dare man forte agli studenti, riconoscono gli uomini travisati come “i fascisti” del quartiere, mettendoli in fuga frettolosamente! Due ragazzi vengono soccorsi e portati in ospedale: i referti medici parlano chiaro rispetto alla violenza con cui è stata condotta l’aggressione: due traumi cranico facciali, ferite e contusioni al volto e sulla testa per un totale di quasi 20 punti di sutura, e sospette fratture in attesa dei risultati della Tac a cui sono stati sottoposti.
Ci chiediamo se sia normale che personaggi come questi, una quindicina di persone ben nota alle forze dell’ordine, che in città non ha alcun intervento e consenso politico, possano agire indisturbati e compiere ben due aggressioni in una sola giornata!”
Questa, invece, la versione di Casa Pound: “Durante un volantinaggio del Blocco Studentesco al Liceo Scientifico Statale Elio Vittorini alcuni studenti dell’istituto hanno provocato i militanti dell’associazione studentesca di CasaPound Italia tentando di strappare dei manifesti affissi all’esterno della struttura e spintonando alcuni militanti intenti a diffondere i volantini. Vi è stato quindi uno scambio di spintoni da entrambe le parti ma la cosa si è conclusa senza problemi e il volantinaggio è proseguito. Alle 14 circa un gruppo di una ventina di persone, appartenenti al centro sociale Ex Opj- Je So’ Pazz, si è recato nel quartiere, per attendere uno dei militanti del Blocco Studentesco sotto la propria abitazione. Il giovane, che era fortunatamente in compagnia di altri due ragazzi, si è difeso dall’aggressione del gruppo e, assieme agli altri, è riuscito a divincolarsi, grazie anche all’intervento di alcuni negozianti della zona”. La Digos è a caccia di filmati che possano ricostruire con attendibile certezza l’esatta dinamica dei fatti.