Ancora sangue, ancora un morto, ancora a Napoli, ancora una giovane vita stroncata da colpi d’arma da fuoco, ancora la camorra, ancora la lotta per la conquista delle piazze di spaccio.
Francesco Esposito, pregiudicato di 33 anni, è stato ucciso a Marigliano la notte scorsa, mentre stava per varcare l’uscio di casa intorno a mezzanotte.
L’uomo, con precedenti per droga, aveva citofonato alla moglie che lo aspettava nell’appartamento del popolare quartiere di Pontecitra a Marigliano, insieme con i due figli di 7 e di 12 anni. Ma l’uomo non è riuscito ad entrare in casa, non ha fatto in tempo. Ad interrompere il cammino che lo avrebbe condotto a casa, dalla sua famiglia ci ha pensato un sicario, spuntato all’improvviso e lo ha freddato con una calibro 9 colpendolo quarto volte al torace e al bacino. Quando la donna ha aperto la porta, la vittima era già morta. Ai carabinieri della compagnia e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, la moglie di Esposito ha riferito di aver sentito solo il colpo di arma da fuoco, ma di non essere riuscita a vedere la mano che impugnava la pistola.
Conosciuto negli ambienti malavitosi con il nome di “’o zingariello”, Francesco è ritenuto un ex affiliato al clan napoletano dei Mazzarella. Stando a quanto fin qui emerso, Esposito non avrebbe alcun legame con la camorra, anche se appare inequivocabile la matrice camorristica dell’agguato.
Quello del 33enne è il terzo omicidio avvenuto in circa 24 ore. Dopo le strade del rione Don Guanella e di Bagnoli, anche quelle dell’hinterland napoletano accolgono sanguinarie scene che narrano la barbarie dell’ennesima faida di camorra pericolosamente in atto.