Alessandro Giannelli, 38enne napoletano, ritenuto il capo dell’omonimo gruppo criminale attivo nella zona Cavalleggeri d’Aosta, nell’area occidentale di Napoli, è stato arrestato nel cuore della notte, mentre era in autostrada, stava scappando verso Pesaro. Il boss emergente della zona in cui negli ultimi tempi si è tornato a sparare, in preda all’ennesima faida di camorra aveva fiutato il pericolo dell’imminente arresto, tant’è vero che è stato intercettato proprio mentre si stava dando alla fuga. Venti giorni fa Giannelli era riuscito a sottrarsi all’arresto proprio dileguandosi in extremis, ma stanotte i carabinieri lo hanno individuato e fermato sull’autostrada all’altezza di Caserta. In auto con lui c’erano la compagna, il figlio di pochi anni e un amico.
Si conclude così la latitanza di Alessandro Giannelli, accusato di estorsione, ma ritenuto uno dei protagonisti dell’escalation di violenza, con sparatorie e morti, che ha investito la zona occidentale tra Bagnoli, Pianura e Soccavo. Restano quattro i superlatitanti ricercati da polizia e carabinieri con Marco Di Lauro che resta in vetta alla lista dei ricercati. L’accusa che sorregge la misura cautelare emessa dal gip è estorsione ai danni di un concessionario di Pianura aggravata dai metodi mafiosi. È, tuttavia, solo un modo per fermare il pericoloso boss emergente.
Giannelli, cresciuto tra l fila del clan D’Ausilio di Bagnoli, è considerato uno dei più pericolosi criminali in tutta la zona occidentale, che attualmente rappresenta uno dei focolai più temibili della città. Scaltro, astuto, carismatico, è riuscito non solo a farsi beffe della legge ma soprattutto ad aggregare un gruppo di giovani – tra Bagnoli e Soccavo – che hanno un unico obiettivo: monopolizzare i traffici illeciti da Fuorigrotta fino a Pianura.