Serata di esordio per Sanremo 2016, con ben quattro ore di diretta che a dire il vero, risultano poco ad effetto. Impeccabile il padrone di casa, Carlo Conti, vero fuoriclasse nel reggere il timone del contenitore canoro più famoso d’Italia, in cui regna incontrastata una magnifica orchestra, pronta a suonare dal vivo.
L’introduzione stile Amarcord della 66esima edisione, ha offerto al pubblico, una carrellata di vincitori dal 1951 fino ai giorni nostri, con tanto di backstage del programma. Al fianco di Conti sale sul palco dell’Ariston prima Madalina Ghenea, graffiante, anche se troppo, col suo abito animalier, un pò sottotono rispetto a quanto ci si aspettasse dalla sua performance.
L’unico guizzo della serata è offerto dalla seconda co-conduttrice del Festival, Virginia Raffaele, pungente e dinamica nei panni di Sabrina Ferilli, quando esordisce con la battuta: “Vorrei parlare di Cirinnà, Giubileo e Rai”, pronta a montare le polemiche susseguitesi nei giorni precedenti al Festival. Oltre alla sua presenza, la comicità del Festival è assicurata dal trio Aldo, Giovanni e Giacomo, che a Sanremo festeggiano i 25 anni di carriera.
Il debutto tanto atteso di Gabriel Garko, presente in scena dopo una mezz’ora dall’inizio della Kermesse, mostra l’attore disinvolto, ma un pò troppo “piacione”, nel suo stile da bel divo d’altri tempi. La prima serata va avanti così, senza infamia e senza lode, benedetta dalla presenza di superospiti quali Laura Pausini, che commuove con il prima e dopo dell’interpretazione de ‘La Solitudine’, indossando la giacca con cui si esibì nel ’93, duettando virtualmente con lei stessa.
Chapeau per la vera star della serata, Elton Jhon, il sir della musica internazionale, che oltre a presentare l’ultimo singolo ‘Blue wonderful’, ripercorre al piano tutti i più grandi successi della sua carriera, guadagnandosi una standing ovation meritata e deludendo i più curiosi su un eventuale dibattito da affrontare riguardo la tematica delle famiglie arcobaleno.
Sanremo 2016 è infatti anche un’edizione ad alto impatto tematico. Sui microfoni aleggia un nastro colorato, che si ispira alla bandiera Lgbt, vessillo dei diritti delle unioni civili, messaggio che viene colto e in pochi istanti diventa virale sui social.
Gli artisti in gara hanno un tono dimesso: Noemi, Arisa, Enrico Ruggeri, Irene Fornaciari, Lorenzo Fragola, Rocco Hunt, i Blu Vertigo, gli Stadio, Deborah Iurato e Giovanni Caccamo, i Dear Jack, non impressionano con i loro testi. Sarà forse l’effetto del primo ascolto, ma ci si aspetta di più dall’esibizione della seconda serata.