Lo scorso 10 febbraio Carmelo Imbriani avrebbe compiuto 40 anni, se tra lui e la sua voglia di vivere non fosse giunto il linfoma di Hodgkin.
Il 15 febbraio del 2013 il corpo di Carmelo ha smesso di lottare, ma l’amore e la solidarietà spontaneamente insorti a supporto della sua battaglia resta tuttora una delle pagine più belle mai scritte dal calcio non giocato.
“Imbriani non mollare” nei mesi più bui di Carmelo è diventato il monito perentorio ed accorato che da più parti lo incitava a vincere la vita. Videomessaggi e striscioni dalle tifoserie di tutto il mondo, volti ad incitare quel “semplice” calciatore icona del calcio pulito e portatore sano di valori genuini, quelli in nome dei quali vale sempre la pena di prendere a calci un pallone ed occupare un posto sugli spalti. A dispetto della morte, anche dopo la sua morte, grazie all’instancabile impegno di suo fratello Gianpaolo, la storia e l’esempio di Carmelo continuano a vivere nel segno di “Imbriani non mollare”. Squadre, tifosi, sportivi da tutto il mondo inviano foto con l’icona di Carmelo. Nel corso di questi 3 anni si sono viste manifestazioni di affetto anche lontano da casa. Come il torneo organizzato ad Atlanta dove 600 bambini indossavano una maglia con su la sua immagine. Una televisione del Guatemala ha ospitato Gianpaolo per raccontare la storia di Carmelo ed anche un giornale brasiliano ha dedicato un articolo alla storia di “Imbriani non mollare”. Lo scorso dicembre a Salta, in Argentina è stato organizzato un torneo intitolato “Carmelo Imbriani” organizzato dalla FUCAS una fondazione che si occupa di ragazzini che vivono in posti poco tranquilli. La storia e l’esempio di Carmelo sono approdati anche nelle periferie difficili di Napoli: a Scampia, a Ponticelli, dove bambini e ragazzi hanno manifestato un entusiasmo forte e sensibile, oltre che un sincero e rispettoso affetto verso la figura di Carmelo, seppur non avessero conosciuto l’Imbriani calciatore. La storia di Carmelo ha fatto il giro intorno al pianeta, dalle grandi metropoli alle piccole persone, soprattutto grazie al supporto di persone che hanno contribuito con un semplice gesto, quale una foto. ImbrianiNonMollare è la storia di una promessa, di un sogno e di due fratelli che girano il mondo abbracciati. La PROMESSA è quella ambiziosa di far conoscere la storia di mio fratello in tutto il mondo. Il SOGNO è quello di girare il mondo guidando un furgoncino che mostri con orgoglio l’immagine di Carmelo insieme a quella di una famosa opera di Keith Haring. Due figure unite da un unico messaggio di fratellanza che racconteranno “per strada” quello che di buono è emerso da questa brutta storia. Con il tempo poi arrivare con progetti umanitari nei paesi più poveri della terra, lasciando su ogni opera finita l’effigie di Carmelo. ImbrianiNonMollare è anche amicizia: due fratelli che intanto “girano il mondo” grazie alle persone che, portano con sé quelle due immagini e le mostrano in tutti i loro viaggi.
Luciana Esposito e Gianpaolo Imbriani