Sabato 27 febbraio, alle ore 15:30 presso la Sala dei Baroni del Maschio Angioino, centinaia di esponenti della società civile e del mondo della cultura, rappresentanti di associazioni, partiti, sindacati, centri sociali, terranno un’assemblea pubblica per denunciare la lunga serie di aggressioni fasciste avvenute in città contro studenti, attivisti politici, comunità di immigrati, e per organizzare una risposta collettiva ai tentativi reazionari e razzisti che provano a prendere piede anche a Napoli. È già accaduto che sotto elezioni i gruppi di estrema destra entrassero in fibrillazione, cercando di ricavarsi, attraverso la violenza, visibilità e spazio politico.
Per questo l’Assemblea “Basta Fascismo, Basta Razzismo!” intende, sin dall’appello di indizione – sottoscritto fra gli altri dallo scrittore Maurizio De Giovanni, il regista Gaetano Di Vaio, i musicisti 99 Posse, la senatrice del Movimento 5 stelle Paola Nugnes, l’europarlamentare Eleonora Forenza –, smascherare le coperture politiche e istituzionali che garantiscono a questi soggetti di agire impuniti, vigilare per impedire la presenza nelle liste elettorali di questi picchiatori, pretendere che non venga concesso alcuno spazio pubblico e alcun finanziamento a chi fomenta la guerra fra poveri, a chi è contro il “diverso”, contro i diritti delle donne e degli omosessuali. All’Assemblea, che si propone di costruire un calendario di iniziative fino al 25 aprile, giorno della Liberazione, interverranno lo storico Giuseppe Aragno, il costituzionalista Massimo Villone, il missionario Alex Zanotelli, Antonella Leardi (madre di Ciro Esposito), Stefania Zuccari (madre di Renato Biagetti), i calciatori dell’Afronapoli, esponenti delle comunità immigrate e delle associazioni per i diritti degli omosessuali.
Venerdì 29 gennaio, in un tranquillo quartiere di Napoli, in pieno giorno, tre esponenti di Casa Pound, organizzazione che si richiama esplicitamente al fascismo e a Mussolini, hanno aggredito a colpi di mazze e martelli alcuni studenti che tornavano da scuola, provocando loro traumi e gravi ferite al capo. Questo tentato omicidio contro ragazzi che avevano l’unica colpa di essere riconosciuti come “nemici politici”, è solo l’ultimo episodio di un’escalation di barbarie che pochi mesi prima aveva già visto, sempre a Napoli, una ragazza di 17 anni minacciata con un coltello e molestata sessualmente da quattro fascisti solo perché aveva un look “di sinistra”.
In realtà in tutta Italia si susseguono da anni le aggressioni di Casa Pound. Persino il Ministero dell’Interno in una recente interrogazione parlamentare ha dovuto ammettere che dal 2011 ad oggi sono stati 106 gli attacchi ad altre realtà politiche, con 20 arresti e 359 denunce fra i militanti di Casa Pound. Una sottostima, quella del Ministero, visto che dal 2011 sono documentabili circa 180 aggressioni di stampo fascista, alcune finite in tragici omicidi, come nel caso di Samb Modou e Diop Mor (uccisi a Firenze da un ex-militante di Casa Pound), o a quello di Ciro Esposito, ucciso a Roma da un noto fascista che era stato persino candidato nelle liste di Alemanno. Queste aggressioni sono facilitate dalla sostanziale impunità di cui godono questi soggetti, legati a doppio filo alla politica istituzionale, da cui percepiscono fondi e aiuti, e ben visti dagli apparati dello Stato che si sono addirittura spinti, in un’informativa della Direzione Centrale della Polizia, a definire Casa Pound come giovani dallo “stile di militanza fattivo e dinamico”, volto a “sostenere una rivalutazione degli aspetti innovativi e di promozione sociale del ventennio”, “nel rispetto della normativa vigente e senza dar luogo ad illegalità e turbative dell’ordine pubblico”.
“A nostro avviso è arrivata l’ora di dire basta! – si legge nel comunicato diramato dagli organizzatori dell’assemblea – Bisogna fermare queste organizzazioni che hanno lo scopo di fomentare l’odio e la guerra fra poveri e di impedire l’attività di chi prova a trasformare lo stato di cose presenti. Anche perché con l’avanzare della crisi economica, sociale, culturale del paese, queste organizzazioni e le loro idee razziste, omofobe, sessiste, diventano sempre più pericolose. Per queste ragioni crediamo che sia urgente lanciare una campagna, aperta a tutte le forze politiche e sociali autenticamente democratiche, che chieda: – che vengano smascherate le coperture politiche di tutte le organizzazioni fasciste presenti sul territorio napoletano. Tante volte dietro i fascisti armati ci sono politici e uomini delle istituzioni. Questo non è accettabile, è giunto il momento che chi finanzia e protegge i mazzieri che poi aggrediscono studenti, lavoratori, omosessuali e immigrati venga pubblicamente accusato e interdetto; – che non ci sia spazio per i fascisti nelle liste che correranno per le prossime amministrative. C’è infatti bisogno di una seria vigilanza democratica per impedire che membri di questi gruppi possano addirittura ritrovarsi candidati, come è già successo in passato, e concorrere per un posto nelle istituzioni; – che non venga concesso alcuno spazio pubblico, alcuna sede, alcun finanziamento a chi propaganda queste idee reazionarie. Bisogna sciogliere, una volta e per sempre, le organizzazioni neofasciste, come prevede già la Costituzione scritta con il sangue dei partigiani, fare in modo che questi nostalgici della dittatura non possano più esercitare la loro violenza. Per questo invitiamo tutti ad aderire all’appello e a partecipare alla grande assemblea cittadina di Sabato 27 Febbraio, per confrontarci sul problema e decidere insieme come articolare questa campagna di civiltà.”