Se siete alla ricerca di un libro che vi tenga incollati alla poltrona, “Il suggeritore”, di Donato Carrisi, fa al caso vostro.
La trama è ricca di rimandi, scoperte inattese e colpi di scena.
L’ispettore Mila Vasquez, esperta nel ritrovamento di persone scomparse, con un drammatico passato alle spalle, entra a far parte di una squadra specializzata nella caccia ai serial killer.
Attraverso l’analisi del modus operandi di Albert, il nome fittizio dato dalla squadra al serial killer per umanizzarlo, vengono a galla omicidi agghiaccianti e segreti inconfessabili. Albert è un serial killer che rapisce solo bambine, e le uccide amputando loro il braccio sinistro.
Perchè solo bambine? Perchè il braccio sinistro? Quale schema perverso c’è dietro questa modalità di azione?
Un’unica certezza: nulla è lasciato al caso
Donato Carrisi dimostra come un serial killer possa essere un uomo estremamente geniale, la cui unica debolezza è quella di sottomettere la propria intelligenza al sangue e alla perversione.
Albert mette i brividi, spaventa, ma suscita persino stima. Come si può affermare ciò di un serial killer?
Leggete “Il suggeritore” e mi darete ragione.
Silvia Matarese