Morire a 17 anni per un gioco pericoloso, finito in tragedia: questo è quanto consegna la notizia di cronaca più triste e sconcertante che tiene banco tra le mura cittadine durante la giornata odierna.
Era prossimo a compiere 17 anni il giovane travolto ed ucciso da un treno lungo la linea Napoli-Roma. La tragedia si è consumata ieri, mercoledì 2 marzo, intorno alle 20, nei pressi di San Pietro a Patierno, alla periferia di Napoli. Il ragazzo, originario di Casoria, in compagnia di un amico, ha superato la rete di recinzione e si è messo a camminare lungo i binari, in un tratto in prossimità di una curva.
Un gioco per mostrare il coraggio: questa, probabilmente, la motivazione alla base di questa tragica morte.
L’incidente è avvenuto all’altezza di San Pietro a Patierno e la dinamica è stata ricostruita grazie alla testimonianza del ragazzo che si trovava con la vittima al momento della tragedia. Secondo quanto riferito dal giovane, i due avrebbero scavalcato la rete di recinzione e il suo amico sarebbe salito sui binari per camminarvi in equilibrio. A quel punto sarebbe sopraggiunto il treno, che viaggiava intorno agli ottanta chilometri all’ora. Era già buio, il tratto si trova poco dopo una curva: impossibile accorgersi in tempo della vettura. Il macchinista ha frenato immediatamente ma era buio e l’esito è stato fatale. Il corpo è stato dilaniato. Il traffico ferroviario ha subito pesanti ripercussioni su alcuni treni che sono stati fermati mentre altri sono stati dirottati su percorsi alternativi. Il treno proveniente dal nord, con circa 270 persone a bordo, era diretto alla stazione di Napoli Centrale per poi proseguire verso Salerno. L’impatto è stato devastante, il sedicenne è morto sul colpo.
A quanto risulterebbe dalle iniziali indagini avviate dalla Polfer, si tratterebbe di un “gioco” diffuso tra diversi giovanissimi della zona, che in più occasioni avrebbero scavalcato le recinzioni per camminare sui binari o scattarsi selfie sulle linee ferroviarie.