Una serie di cartelloni affissi nelle vie principali di Napoli per denunciare la carenza di risorse messe a disposizione dal Governo verso Regioni come la Campania, con danno ai cittadini. E per spingere la Regione a far pressioni sullo stesso Governo per l’adozione di nuovi criteri per la ripartizione del fondo sanitario nazionale per le Regioni. L’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Napoli ha presentato questa mattina una campagna di sensibilizzazione, che durerà diverse settimane, sul definanziamento sanitario della Campania. Immagini forti, che lasciano il segno: “La prima raffigura una donna senza capelli perché affetta da un tumore, con lo slogan Più risorse, più salute e sarà affissa il 7 marzo, giorno prima della Festa della donna, una provocazione ma anche un invito alle donne di sottoporsi ai programmi di screening per scongiurare malattie, oppure per un’eventuale diagnosi precoce” spiega il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, Silvestro Scotti, che ha discusso sul tema finanziamenti alla sanità meridionale con il presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, Filippo Anelli, in collegamento video.
Un fronte comune per affrontare la questione meridionale della Sanità. Per il presidente dell’Ordine dei Medici “se mettiamo assieme i dati forniti dall’Istat su Meridione, la cifra stanziata dal Governo per la Sanità viene fuori una fotografia chiara, ovvero non riusciamo a tenere il passo con altre regioni d’Italia, men che meno dell’Europa. Anzi mi pare strano che l’Europa non lanci l’allarme sul Meridione, che presenta un reddito medio per cittadini intorno ai settemila euro, la metà rispetto al resto d’Italia, ancora meno rispetto ad altre realtà europee”.
Il presidente Scotti chiede subito nuovi criteri per la ripartizione di fondi pubblici per i sistemi sanitari regionali, che al momento penalizza la Campania. “Non è più possibile aspettare il nuovo riparto del fondo sanitario nazionale per chiedere una nuova serie di regole della distribuzione delle risorse – aggiunge il presidente dell’Ordine dei Medici -, una Regione può mettere il veto sulla ripartizione ed è stata sempre la strategia dei Governatori campani che si sono succeduti alla Regione per elemosinare i fondi per il nostro sistema sanitario ma vanno cambiati i criteri di distribuzione dei fondi previsti dalla Legge Calderoli, secondo cui il finanziamento stabilito in base a parametri come numero di abitanti e alle fasce d’età. La Campania presenta una media d’età più bassa ma l’aspettativa di vita è più bassa di tre-quattro anni, questi meccanismi vanno rivisti, bisogna tener conto di indicatori sociali, culturali, reddituali. Basta elemosina, bisogna cambiare, non è che la Sanità campana non funzioni ma semplicemente non ha i mezzi economici per garantire le migliori cure per i cittadini”. Il presidente dell’Ordine dei Medici invita la Regione a puntare i piedi con il Governo sulla questione finanziamenti, “assicurando –continua il presidente Scotti – a mettere in campo i meccanismi di controllo contro gli sprechi, al fianco delle Istituzioni punendo chi si appropriasse dei fondi pubblici per interessi personali, non per la salute dei cittadini, ma il dato è che è che medici e professionisti della sanità sono in sofferenza”.