È un giorno di commozione e commemorazione a Scampia.
Un giorno nato nel segno e nel ricordo di Ciro Esposito, il giovane tifoso del Napoli, morto all’ospedale Gemelli di Roma, il 25 giugno di due anni fa, dopo 52 giorni di agonia, in seguito alle ferite riportate durante una sparatoria insorta nei pressi dello stadio Olimpico, poche ore prima dell’incontro di calcio tra Napoli e Fiorentina.
Due anni, un libro, una squadra di calcio, un’associazione nate nel segno del suo ricordo e innumerevoli gesti d’amore, solidarietà, fratellanza, valori e ideali, umani e sportivi.
Questo e molto altro, da quel giorno, mamma Antonella, papà Giovanni, la famiglia Esposito e l’intero popolo di anime che ha saputo e voluto radunarsi intorno alla storia di quella giovane vita brutalmente trucidata da una mano violenta, hanno saputo generare.
Una giornata iniziata con una breve e commovente cerimonia inaugurale della lapide che ricorda i fatti avvenuti il 3 Maggio del 2014. Si tratta di una copia di quella apparsa qualche settimana fa a Tor di Quinto, nei pressi del luogo dell’agguato e poi vandalizzata.
Alla presenza del sindaco de Magistris, del vicesindaco Del Giudice, di numerosi consiglieri, assessori e non solo, oltre che di diversi tifosi giunti da tante città d’Italia, la cerimonia è poi proseguita all’interno dell’auditorium dell’istituto comprensivo Levi-Alpi.
Il sindaco de Magistris ha annunciato due novità importanti: l’imminente intitolazione del parco pubblico di Scampia a Ciro Esposito e l’istituzione di un premio alla migliore tifoseria a partire dal prossimo campionato di calcio.
Una giornata proseguita poi nel segno dello sport, con un triangolare di calcio svoltosi presso il campo dell’arco-Scampia.
Presenti anche tanti familiari di vittime innocenti della criminalità: la moglie di Maikol Russo, Antonio Cesarano, il padre di Genny e soprattutto i genitori di Ciro Colonna, l’ultima giovane vita uccisa dalla camorra lo scorso 7 giugno.
Mamma Antonella ha voluto fortemente che ci fossero. Adele ed Enrico hanno voluto esserci.
Fin da subito, la famiglia Esposito ha manifestato solidarietà e vicinanza alla famiglia Colonna, non solo presenziando alla fiaccolata organizzata a Ponticelli in memoria del 19enne.
Antonella e Adele sono in costante contatto, si confidano, si fanno forza a vicenda, si consolano e anche oggi, Antonella ha voluto esprimere vicinanza concreta a quella madre straziata da un dolore che lei conosce, capisce, comprende e condivide.
Genitori capaci di capirsi con uno sguardo e di leggere con estrema disinvoltura negli occhi e nel cuore quel dolore che riconoscono essere identico a quello che scorre nelle loro vene.
Un giorno di commemorazione sì, ma anche di speranza.
Un giorno che sottolinea la straordinarietà dell’essenza più pura e pulita dell’umanità: quella capace di lasciar rifiorire un germoglio di bontà anche dalle macerie di una devastante tragedia.