Un giallo, macabro e agghiacciante, quello legato al ritrovamento del corpo senza vita di un uomo di circa 50 anni, rinvenuto impiccato sotto un ponte tra via Bartolo Longo – all’altezza del civico 300 – e via della Villa Romana, nel quartiere di Ponticelli.
Polizia, carabinieri, esercito, ambulanza: quando la cittadinanza vede tutte queste forze attorniare un cadavere, viene spontaneamente indotta a “pensare in grande”, ovvero, che si tratti del ritrovamento del corpo senza vita di una figura di spessore della scena camorristica.
Meno di 5 chilometri separano il luogo dove è stato rinvenuto il suddetto cadavere e via Cupa San Michele, strada dove, invece, a fine agosto, è stato rinvenuto all’interno di un’auto, il cadavere del 29enne latitante e pregiudicato Flavio Salzano, inizialmente affiliato al clan D’Amico e successivamente passato al servizio dell’antagonista clan De Micco, ucciso da persone che conosceva e di cui si fidava, probabilmente per “questioni di droga”.
La “voce del popolo” asserisce che anche il cadavere rinvenuto impiccato quattro giorni fa possa avere a che fare con la droga: si tratterebbe, infatti, di un tossicodipendente che, stando alle prime ricostruzioni, si sarebbe tolto la vita lì dove è stato rinvenuto il cadavere, a pochi metri di distanza dalla sua abitazione.
La vittima non aveva alcun documento con sé e dunque non è stato immediatamente possibile risalire alla sua identità. Gli investigatori non abbandonano nessuna pista e non hanno fornito nessuna versione ufficiale, tuttavia quella più accreditata è il suicidio.
I dati fin qui emersi rendono prematura qualsiasi ipotesi, spetterà alle indagini in corso appurare se e in che modo le due vicende sono collegate o se si tratta di una casuale e suggestiva sovrapposizione di eventi.