Sedici società sono state deferite dalla Procura Federale in relazione all’inchiesta Fuorigioco, condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli. Si tratta di Inter, Juventus, Napoli, Palermo, Chievo Verona, Lazio, Genoa, Pescara, Catania, Cesena, Ternana, Vicenza, Livorno, Portogruaro, Grosseto e Reggina. La decisione del procuratore federale, Giuseppe Pecoraro, arriva dopo l’esame degli atti di indagine posti in essere dalla Procura partenopea, acquisiti lo scorso 26 febbraio. L’indagine nasce per far luce su una serie di presunte violazioni del Codice di Giustizia Sportiva e del regolamento agenti di calciatori. Oltre ai club figurano i nomi di alcuni giocatori, dirigenti e presidenti.
Tra i deferiti al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare c’è anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. «per essersi avvalso dell’opera professionale dell’agente sig. Riccardo Calleri, in virtù di formale incarico conferito, mentre l’agente sig. Alessandro Moggi assisteva il Sig. Emanuele Calaiò, in assenza di formale incarico conferitogli, nell’ambito della stipulazione del contratto tra tali calciatore e società del 17.1.2013, con ciò determinando una situazione di conflitto di interessi in quanto tra il sig. Calleri ed il sig. Moggi era in essere un rapporto di collaborazione e cooperazione costante e permanente». Per tale episodio è stato deferito anche il giocatore. Nel mirino della Procura è finito anche il rinnovo di Lavezzi, avvenuto al termine della prima stagione partenopea. Il giocatore argentino è stato deferito «per essersi avvalso dell’opera professionale dell’agente sig. Eduardo Luis Rossetto, senza conferire allo stesso formale mandato, mentre lo stesso assisteva anche la SSC Napoli S.p.A., anch’essa in assenza di formale mandato conferito, nell’ambito della stipulazione del contratto tra i citati calciatore e società del 7.5.2008, con ciò determinando una situazione di conflitto di interessi; l’agente sig. Eduardo Luis Rossetto, poi, otteneva dalla società il pagamento completo delle proprie spettanze con l’emissione di fattura in data 16.8.2010». In relazione a tale caso è stato deferito anche l’ex dg azzurro Pierpaolo Marino.
Nei casi finiti sotto la lente d’ingrandimento della Procura ci sono anche i trasferimenti in azzurro di Christian Chavez e Inacio Fideleff. De Laurentiis risulta deferito, in entrambi i casi, per i rapporti con Alejandro Mazzoni, già agente di Ezequiel Lavezzi. Nel caso di Chavez «per essersi avvalso dell’opera professionale dell’agente sig. Alejandro Mazzoni, pattuendo con lo stesso a posteriori un compenso a mezzo della scrittura privata del 30.8.2011, mentre lo stesso assisteva di fatto anche il sig. Cristian Gabriel Chavez, in assenza di formale mandato conferito, nell’ambito della stipulazione del contratto tra il citato calciatore e la SSC Napoli S.p.A. del 25.8.2011, con ciò determinando una situazione di conflitto di interessi». Nella fattispecie di Fideleff, invece, per «essersi avvalso dell’opera professionale dell’agente sig. Alejandro Mazzoni, in assenza di formale mandato conferito, mentre lo stesso assisteva di fatto anche il sig. Ignacio David Fideleff, anch’esso in assenza di formale mandato conferito, nell’ambito della stipulazione del contratto tra il citato calciatore e la SSC Napoli S.p.A. del 31.8.2011, con ciò determinando una situazione di conflitto di interessi». In relazione all’acquisto del difensore argentino, De Laurentiis è stato deferito anche «per essersi avvalso dell’opera professionale dell’agente sig. Leonardo Adrian Rodriguez in assenza di formale mandato conferito, nell’ambito della stipulazione del contratto tra il calciatore sig. Ignacio David Fideleff e la SSC Napoli S.p.A. del 31.8.2011».
Tra i soggetti deferiti dalla Procura federale figura anche l’amministratore azzurro Andrea Chiavelli «per essersi avvalso dell’opera professionale dell’agente sig. Federico Pastorello, senza conferire allo stesso formale mandato, mentre lo stesso assisteva di fatto anche il sig. Andrea Dossena, anch’esso in assenza di formale mandato conferito, nell’ambito della stipulazione del contratto tra il citato calciatore e la SSC Napoli S.p.A. del 7.1.2010, con ciò determinando una situazione di conflitto di interessi; il sig. Federico Pastorello, poi, otteneva dalla società il pagamento delle proprie spettanze fino al 13.2.2013». I rapporti con Pastorello hanno portato ad un ulteriore deferimento anche a carico dell’ex dg azzurro Pierpaolo Marino per l’acquisto di Morgan De Sanctis. Marino è finito nel mirino della Procura per avergli conferito un mandato «con validità dall’8.7.2009 al 31.8.2009, mentre lo stesso assisteva di fatto anche il sig. Morgan De Sanctis, in assenza di formale mandato conferito, nell’ambito della stipulazione del contratto tra il citato calciatore e la SSC Napoli S.p.A. del 3.8.2009, con ciò determinando una situazione di conflitto di interessi; il sig. Federico Pastorello, poi, otteneva dalla società il pagamento delle proprie spettanze fino al 28.2.2013».