Un pomeriggio tinto dalla magia del Natale e impreziosito dalla spontaneità dei bambini, quello andato in scena tra le mura dell’Istituto Caterina Volpicelli di Ponticelli durante il pomeriggio di mercoledì 21 dicembre.
L’entusiasmo e l’energia che trapelano dai canti dei bambini, lo sguardo benevolo e vigile delle maestre, l’orgoglio che gronda dagli occhi dei genitori, la felice partecipazione di tutti coloro che hanno voluto esserci.
Una recita natalizia che ha accolto anche una spettatrice d’eccezione: l’assessore alle politiche giovanili e alla mobilita e sicurezza del comune di Napoli, Alessandra Clemente che ha assistito con stupore e partecipato entusiasmo alla performance dei bambini che hanno intonato canti anche in cinese, in virtù della nutrita schiera di occhi a mandorla presenti tra loro.
L’accoglienza, l’uguaglianza tra popoli, l’interscambio di culture quale fonte d’arricchimento, l’apertura e la distensione verso “il nuovo” e “il diverso”, a Ponticelli, diventa “una canzone per bambini”: una melodia semplice ed orecchiabile, intonata con convinta gioia. Un segnale di forte e tangibile integrazione che ha molto colpito la Clemente che nel salutare i presenti, ha pronunciato le parole più appropriate e delle quali questo quartiere, questo cittadini, avevano bisogno di sentire e non ascoltare.
L’invito a presenziare alla recita le è pervenuto dalle donne del comitato dei cittadini di Ponticelli, nato in seguito ad un provvedimento adottato da parte del comune di Napoli e che ha visto proprio l’assessore Clemente tra i grandi protagonisti del contenzioso: l’adattamento temporaneo del parcheggio di via Argine a deposito giudiziario nel quale far convergere gli scooter sequestrati nel corso dell’operazione “strade sicure”.
Un rapporto nato con il piede sbagliato, ma che sta sfociando nella reciproca volontà di tracciare un percorso condiviso e che vada ben oltre la riconsegna del parcheggio ai cittadini nei tempi previsti.
A parlare ai cittadini presenti non era l’assessore, ma Alessandra, una ragazza che con un’umiltà disarmante ha ammesso apertamente gli errori che, in prima battuta, hanno contraddistinto questo percorso.
La forza e la veemenza delle sue parole, tutt’altro che dettate dalla retorica e impreziosite dall’umiltà quasi palpabile che trapelava, hanno commosso i genitori stranieri presenti in sala, quando ha elogiato il canto in cinese e ha rilanciato “la mondialità” del coro dei bambini di Ponticelli, dichiarando che meritano di essere erti ad esempio e che il loro concreto segnale d’integrazione ed accettazione merita di finire ben oltre le mura del quartiere, ipotizzando un’esibizione dinanzi a Papa Francesco.
Quei genitori, forse, per la prima volta, si sono visti e sentiti accettati e riconosciuti come parte integrante di questa comunità. Questo, almeno, è il sentore che hanno scalfito nell’aria le loro lacrime.
Alessandra ha anche e soprattutto ribadito l’importanza di lavorare per riscattare le periferie, senza fronzoli, ma con il piglio deciso e risolutivo di una giovane con il cuore pieno d’amore per la sua città e l’anima piena di voglia di fare per risollevare le sorti dei suoi concittadini, soprattutto nelle realtà come Ponticelli.
Quello che emerge, grazie al contributo portato in scena da tutte le parti intervenute, è il volto di una Ponticelli inedita, o meglio, quello che fatica a farsi conoscere, perché sopraffatto dalle brutture della criminalità, della violenza e dell’ignoranza, ma anche un nuovo concept di “fare la politica”, tra la gente e per la gente, con la cooperazione della gente”, con l’auspicio da parte della cittadinanza che si tratti un impegno concreto e non di un buon proposito incompiuto.
Un mazzo di fiori e una lettera che ha commosso l’assessore e tutti i presenti: questo l’omaggio delle donne del comitato dei cittadini di Ponticelli ad Alessandra Clemente, poche, ma accorate parole che ben sintetizzano l’essenza speciale di donne semplici, forti e risolutive che rappresentano il miglior biglietto da visita che il quartiere possa esibire.
Le donne del comitato dei cittadini di Ponticelli, inoltre, a un anno di distanza dall’aggressione subita dalla giornalista Luciana Esposito nello stesso quartiere, hanno voluto fortemente che la giornalista presenziasse alla recita scolastica per manifestarle concretamente vicinanza e solidarietà e per ribadire, al contempo, che Ponticelli è anche altro e che la parte sana e perbene della cittadinanza supporta e crede nel suo lavoro.