“Napoli Servizi S.p.A. è la società multiservizi in-house providing del Comune di Napoli che svolge attività di interesse generale per conto dell’Ente, e che, ogni giorno, si prende cura della città svolgendo numerosi servizi essenziali di facility management.
L’azienda si occupa, inoltre, di tutte le attività relative alla gestione, dismissione e valorizzazione del Patrimonio Immobiliare del Comune di Napoli. Le sue numerose attività la rendono una delle aziende di rilevanza strategica per l’Amministrazione Comunale.
La società è soggetta al controllo analogo da parte del Comune di Napoli, che, in qualità di socio azionista al 100%, ne definisce il perimetro d’azione e le attività da porre in essere.”
Così si presenta, sulla carta, l’azienda “Napoli Servizi”: innumerevoli i beni del proprietà del Comune di Napoli che la società multiservizi dovrebbe gestire. Di fatto, le risorse dell’azienda, chiamate ad adempiere alle esigenze di un territorio assai esteso come quello di Napoli, Municipalità comprese, si traduce in una collezione in continuo aggiornamento di disagi e disservizi.
Le innumerevoli segnalazioni senza esito che giungono dagli abitanti degli alloggi di proprietà del comune ne sono la conferma.
Eppure, nei mesi antecedenti, a balzare agli onori della cronaca, furono alcune dichiarazioni dell’amministratore unico, Domenico Allocca, che, di fatto, hanno decretato la sua uscita di scena.
Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, con proprio decreto ha proceduto alla nomina dell’Amministratore Unico della Società Napoli Servizi S.p.A, individuandolo in Andrea de Giacomo che subentra a Domenico Allocca, dimessosi a seguito di polemiche scatenate da alcuni suoi giudizi pronunciati in una riunione con il personale della partecipata.
Lo scorso febbraio, il sindaco de Magistris chiarì che all’amministrazione “interessa solo che le società partecipate, così come il Comune funzionino bene, che ci sia un clima di armonia tra le varie persone, che i diritti e la dignità dei lavoratori siano sempre salvaguardati e che ci sia un innalzamento della qualità dei servizi”.
Un vortice di polemiche insorto all’indomani della pubblicazione da parte del quotidiano Il Mattino della registrazione di un incontro tra l’amministratore delegato della Napoli Servizi, Domenico Allocca, e alcuni manager della partecipata comunale.
Proprio in seguito a quella vicenda, Allocca presentò a de Magistris le sue dimissioni.
Allocca, nel corso della riunione dello scorso 18 ottobre, si era lasciato andare a un duro sfogo. “Al Comune – aveva detto – ci sono i tecnici tra i più ignoranti del mondo, assunzioni fatte come ammortizzatori sociali: Mucciariello e Filace per sette anni si sono fatti …. mentali su tutto, senza risolvere il problema della riscossione. Il Comune deve mantenere una platea di lestofanti che si arricchisce alle spalle dell’Ente”.
I sindacalisti venivano definiti dall’amministratore degli “zingari ignoranti” e critiche non venivano risparmiate all’assessore al Bilancio, Salvatore Palma, e in generale alla Giunta. “L’amministrazione – continuava Allocca – non sta sul pezzo, questo il problema, purtroppo abbiamo un assessore al Bilancio inadeguato a prescindere da tutti gli altri come Panini. Questa situazione si è determinata perché le forze politiche con più spessore hanno abdicato nello gestire questa città: non ci sono più i sindacati e i partiti politici”.
De Giacomo, 60 anni, dopo la laurea in Economia e Commercio ha lavorato per 25 anni in aziende come Conad e Ibm, occupandosi di sistemi informativi. Il passaggio di de Giacomo nella pubblica amministrazione è avvenuto nel 2006. In questi anni ha ricoperto vari incarichi per il Comune di Napoli ed è stato alla guida dei Servizi cimiteriali fino al dicembre 2016.