Elsa Morante amava il jazz. Aveva dischi di Billie Holiday e Chat Baker. Ed era di origini siciliane. Sarebbe stata felice di scoprire che il jazz, in realtà, non è né americano, né africano, ma ha anch’esso origini palermitane. Lo scopre Renzo Arbore, nel suo documentario “Da Palermo a New Orleans… e fu subito jazz”. Per questo documentario, la giuria del Premio Elsa Morante gli conferisce il premio per la Comunicazione 2017, “per la capacità narrativa, comunicativa e di ricerca. Per la curiosità intellettuale e creativa, che lo ha portato ad indagare e raccontare le origini italiane del jazz, nel centenario della sua nascita. Per la capacità di intrecciare genialità, cultura e divertimento”.
Lo annuncia la giuria presieduta da Dacia Maraini e composta da Silvia Calandrelli, Francesco Cevasco, Vincenzo Colimoro, Roberto Faenza, David Morante, Paolo Ruffini, Maurizio Costanzo, Monica Maggioni, Gianna Nannini, Tjuna Notarbartolo (direttore della manifestazione), e Teresa Triscari.
A ricevere il riconoscimento, insieme a Renzo Arbore, ci saranno i vincitori delle altre sezioni: Francesco Piccolo, come sceneggiatore, Giacomo Durzi per la Regia, Elena Ferrante, Premio alla carriera, Mogol Premio Elsa Morante Musica, Nicola Lecca per la Narrativa e gli altri che la giuria annuncerà nei prossimi giorni.
Il Premio Elsa Morante, testata dell’Associazione Culturale Premio Elsa Morante onlus, è coordinato da Iki Notarbartolo e Gilda Notarbartolo ne dirige la comunicazione, ed è realizzato insieme ad un Comitato Organizzatore presieduto da Antonio Parlati, vicedirettore del Centro Produzione Rai di Napoli diretto da Francesco Pinto.
La manifestazione è patrocinata dalla Rai, Radiotelevisione italiana, media partner dell’evento, e si avvale del sostegno di Sire, Accademia Mediterranea, Intecs, Officine Grafiche F Giannini & Figli, Aet srl, Casa Ascione, Librerie Raffaello, Grand Hotel Santa Lucia ed il Comitato Amici del Premio Elsa Morante guidato da Norberto Salza, con, tra gli altri, Giovanni Cimmino e Vincenzo Borrelli.