L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 3 maggio Giornata mondiale della libertà di stampa per evidenziare l’importanza della libertà di stampa e ricordare ai governi il loro dovere di sostenere e far rispettare la libertà di parola sancita dall’Articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 e celebrare l’anniversario della Dichiarazione di Windhoek, un documento sull’importanza fondamentale dei principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media promulgato dai giornalisti africani a Windhoek nel 1991.
La Federazione Nazionale della Stampa ha indetto due giorni di mobilitazione, ufficialmente iniziati giovedì 2 Maggio a Trento. La scelta di assegnare alla città di Trento il ruolo di capitale italiana per manifestare contro ogni tipo di censura e promuovere la buona informazione e il diritto costituzionale dei cittadini a essere correttamente informati. Con un giorno di anticipo, rispetto alla data del 3 maggio fissata dalle Nazioni Unite, si celebra la Giornata internazionale della libertà di stampa. A organizzare la manifestazione nazionale la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, i Sindacati dei giornalisti del Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e del Veneto, insieme ad Articolo 21 e all’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (Obct). La scelta di Trento, la città di Antonio Megalizzi il giovane aspirante giornalista ucciso lo scorso dicembre durante un attentato terroristico a Strasburgo, non è casuale: segue il filo rosso del XXVIII congresso FNSI che si è tenuto a Levico attorno al tema “L’informazione non è un algoritmo” e il Protocollo sulla cultura dell’informazione, siglato dal Sindacato e Ordine dei giornalisti con la Provincia di Trento per contrastare, con corsi di formazione nella scuole trentine, il dilagare delle fake news e del linguaggio dell’odio.
Programma
Introduzione di Rocco Cerone, segretario del Sindacato giornalisti Trentino Alto Adige che coordinerà i lavori, a cui seguirà il saluto del presidente dell’Ordine regionale Mauro Keller. Al tavolo dei relatori, il presidente di Articolo 21 Paolo Borrometi (uno dei 22 giornalisti italiani sotto scorta), la segretaria di Sindacato Giornalisti Veneto Monica Andolfatto finita nel mirino dei casalesi, il presidente dell’Assostampa Friuli Venezia Giulia, Carlo Muscatello e il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Giuseppe Giulietti che rilanceranno la campagna “No tagli, no bavagli”. Hanno aderito alla manifestazione e saranno presenti anche i segretari del Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania Claudio Silvestri e dell’Associazione Stampa Subalpina Stefano Tallia, nonché Roberta De Maddi, Nicola Chiarini, Lucia Ravbar, Nicole Corritore, di Articolo 21 di Campania, Veneto e Trentino.
Le testimonianze della ricercatrice turca di OBCT Fazila Mat e della giornalista siriana Asmae Dachan, daranno respiro internazionale all’evento. Nel corso della mattinata sarà proiettato uno stralcio del reportage ”Turchia, la più grande prigione dei giornalisti” alla presenza dell’autrice Antonella Napoli, giornalista e scrittrice che ha seguito i processi a decine di operatori dell’informazione turchi. La presenza di Donato Ungaro giornalista e Marcella Nonni in rappresentanza del Teatro delle Albe di Ravenna. Compagnia teatrale che ha prodotto gli spettacoli “Va pensiero” e “Saluti da Brescello” liberamente ispirati alle vicende accadute al giornalista impegnato nella professione a favore della libertà di stampa e pensiero. Interverranno per un saluto istituzionale il Sindaco Alessandro Andreatta e l’assessore provinciale Mattia Gottardi.
Venerdì 3 maggio alle 10.30 si svolgerà un sit-in in piazza Santi Apostoli, nei pressi degli Uffici della Rappresentanza dell’Unione Europea, insieme con alcuni ospiti internazionali come Jan Krempasky, giornalista slovacco; Manuel Delia, reporter maltese; Asmae Dachan, giornalista e scrittrice siriana; Fazila Mat, ricercatrice turca dell’Osservatorio Balcani e Caucaso. Sarà anche l’occasione per ricordare Daphne Caruana Galizia, Jan Kuciak, Victoria Marinova, Lyra McKee.
Alle 16, nella sede del sindacato, in corso Vittorio Emanuele II 349, verrà presentata e firmata la Carta di Assisi: manifesto internazionale contro i muri mediatici e l’uso delle parole. Un evento in cui sono coinvolti giornalisti, associazioni, religiosi, intellettuali a salvaguardia della buona informazione e del linguaggio improntato al rispetto, alla veridicità e alla responsabilità.
Interverranno, fra gli altri: padre Mauro Gambetti e padre Enzo Fortunato, custode e portavoce del Sacro Convento di San Francesco di Assisi; padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica; Salah Ramadan Elsayed, imam della Grande Moschea di Roma; Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma, Paolo Ruffini, ministro per l’informazione vaticana.
Con loro, rappresentanti della Fnsi, delle Associazioni regionali di Stampa, di Articolo21, Usigrai, Odg Lazio, Amnesty International Italia, Rete NoBavaglio, associazione Giornalisti amici di padre Dall’Oglio, Ucsi. Hanno aderito inoltre: associazione Amici di Roberto Morrione, associazione Carta di Roma, associazione Giulia Giornaliste, Centro Astalli, Fondazione Lelio e Lisli Basso Onlus, Libera Informazione. L’incontro sarà coordinato da Roberto Natale, responsabile del Comitato scientifico di Articolo21.
L’evento principale del World Press Freedom Day 2019 promosso dall’Unesco è in corso ad Addis Abeba, in Etiopia. Il tema scelto per le celebrazioni in tutto il mondo è ‘Media e democrazia. Il ruolo del giornalismo nel racconto delle elezioni al tempo della disinformazione’.