È stata operata nella notte tra venerdì 3 e sabato 4 maggio la bambina di quattro anni ferita nel pomeriggio di venerdì 3 maggio nell’agguato a piazza Nazionale a Napoli. La vittima finita nel mirino dei sicari era un pregiudicato 32enne, ma anche la piccola e sua nonna sono state colpite da proiettili vaganti. Ricoverata all’ospedale pediatrico Santobono, la bambina resta in gravi condizioni: «La valutazione dell’opportunità dell’intervento è stata fatta dai chirurghi e dai rianimatori a seguito del monitoraggio dell’evoluzione delle condizioni cliniche – si legge in una nota del nosocomio – l’intervento ha permesso di asportare il proiettile che è apparso integro. Nelle prossime ore sono programmate ulteriori indagini diagnostiche per una valutazione più accurata dei danni». La bimba è nel reparto di Terapia Intensiva, in coma farmacologico indotto. Le sue condizioni cliniche appaiono estremamente gravi. Nell’agguato tre persone, tra cui una bambina di 4 anni e sua nonna di 50, sono rimaste ferite. La terza vittima è un pregiudicato, il 32enne Salvatore Nucaro, presunto obiettivo dell’agguato, avvenuto nel cuore dell’affollato quartiere Vasto. La polizia di Stato sta visionando le telecamere di sorveglianza della zona per ricostruire l’esatta dinamica. La bimba si è trovata sulla traiettoria dei sicari. Portata d’urgenza in ospedale, ha avuto un collasso polmonare: il proiettile ha perforato la scapola destra, non è fuoriuscito ed è rimasto incastrato tra le costole. Un’immagine che ha scosso ed indignato l’Italia intera, quella della radiografia dalla quale emerge la posizione critica de proiettile. Sui cancelli dell’ospedale Santobono, dove la piccola è ricoverata, sono apparsi cartelli di incoraggiamento e solidarietà.
Intanto, mentre si susseguono i messaggi delle istituzioni e di vari esponenti politici, sono state fermate 7 persone, presunti esponenti del clan D’Amico-Mazzarella, per l’agguato avvento all’ingresso di un asilo nido a San Giovanni a Teduccio, in cui trovò la morte Luigi Mignano, ritenuto contiguo al clan Rinaldi, mentre suo figlio Pasquale rimasto ferito. In quella circostanza, i sicari entrarono in azione mentre Luigi Mignano stava accompagnando il nipote a scuola in compagnia del padre del piccolo che miracolosamente rimase illeso.