Quella del 16 luglio è una data alla quale è associata una delle più antiche ricorrenze religiose che vanta secolari tradizioni tramandate di generazioni in generazione: la Festa del Carmine. L’evento cade il 15 luglio, vigilia della festività dedicata alla Madonna del Carmelo.
La celebrazione vede ogni anno la partecipazione di migliaia di persone tra fedeli e non, che dopo i caratteristici rituali religiosi, possono assistere al suggestivo incendio del campanile della basilica del Carmine Maggiore. Un rito antico,accompagnato dal suono caratteristico delle tammorre, uno degli strumenti più rinomati della tradizione musicale partenopea.
Fulcro della festa è il santuario del Carmine Maggiore, una basilica risalente al XIII secolo, che da più di 8 secoli è meta di turisti e visitatori che rendono omaggio all’icona della Madonna Bruna. La basilica si erge in piazza del Carmine che, con la vicina piazza Mercato, è stata teatro dei più importanti avvenimenti della storia napoletana: esecuzioni capitali, rivolte, tradimenti, giusto per citarne alcuni.
La festa viene introdotta già nei giorni precedenti da una serie di celebrazioni fino al tradizionale incendio del campanile del Santuario che con i suoi 75 metri di altezza detiene il titolo di campanile più alto della città di Napoli. Completamente rivestito da una pioggia di fuochi d’artificio per simulare un vero incendio che viene spento solo nel momento in cui arriva il quadro della Vergine del Carmine, a questa cerimonia assistono centinaia di fedeli che attendono con curiosità ed emozione l’evento culminante di questa festività secolare. Non mancano di certo le bancarelle, ricche di varie ed appetitose pietanze e non solo.
Il rogo sembra rievocare un’usanza già nota ai tempi di Masaniello, quando, a due passi dalla chiesa, in occasione della festa, i fedeli erano soliti dare alle fiamme un castello di legno eretto in piazza, in ricordo delle antiche battaglie combattute contro i mori. Nel tempo la rappresentazione dell’incendio fu trasferita alla cima del campanile.
Nel 1647, proprio durante una di queste rappresentazioni, iniziò la rivolta capeggiata da Masaniello contro il viceregno di Spagna. Il capo della rivolta popolare morì proprio nel giorno della festa della Madonna del Carmine.