La fantascienza diventa scienza grazie all’intuito e alle capacità degli esperti del Dipartimento di Sanità Pubblica della Federico II, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione. I nomi che hanno portato alla nascita di questo straordinario sistema di supporto alle decisioni cliniche complesse sono quelli di Maria Triassi (Direttore del Dipartimento), Giovanni Improta (Ricercatore del Dipartimento), Vincenzo Abate (assegnista del Dipartimento), Mario Alessandro Russo (dottorando del Dipartimento), Stefania Santini (Professore Associato del DIETI, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione) e Antonio Saverio Valente (post-doc del DIETI). Il device, dotato come detto di intelligenza artificiale, elabora i dati clinici e consente un monitoraggio e una gestione informatizzata dello stato di salute dei pazienti, così da migliorare enormemente la prevenzione del rischio clinico. «In ambito medico – spiega Maria Triassi – si usano cartelle cliniche cartacee e, solo in alcuni casi, cartelle cliniche elettroniche. Questi strumenti hanno però l’enorme svantaggio di non consentire la valutazione sintetica ed efficiente dello stato di salute e di rischio del paziente, specialmente nel caso di pazienti cronici polipatologici. Di qui la nostra intuizione di costruire degli indici appositi che consentissero di fondere tra loro le principali variabili cliniche per derivare un quadro globale della salute paziente in relazione alla concomitanza di specifiche patologie». Gli aspetti da tenere in conto erano dunque tre: creare un device di facile utilizzo, che fosse dotato di un alto grado di intelligenza artificiale e che fosse capace di elaborare i dati clinici informatizzati supportando le decisioni dei medici durante la cura di pazienti. E così è nato il sistema sviluppato e brevettato dal Dipartimento di Sanità Pubblica della Federico II. Un sistema intelligente che permette di gestire al meglio pazienti molto complessi. «Il nostro device – aggiunge Triassi – permette ai medici di avere un quadro completo e di facile interpretazione dello stato clinico del paziente, ottimizzare lo scheduling dei trattamenti, definendo in maniera più accurata, basandosi sull’inferenza di tutti i dati clinici e diagnostici, la data della visita/trattamento. E ancora, di ottimizzare le attività clinica in termini di costi, durata delle visite e sforzi correlati, produrre alert visivi in caso di parametri o indici fuori range, generare automaticamente degli indicatori globali relativi alla severità di una patologia e dei suoi fattori di comorbilità, offrendo al medico una più rapida valutazione dello stato clinico del paziente e dei risultati delle azioni terapeutiche…
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11 ottobre, 2019