Se vi lamentate per il fastidio che vi arreca uscire di casa con la mascherina, provate a mettervi per un istante nei panni di un sordomuto. Impossibilitato ad utilizzare la voce per esprimersi e, in questa circostanza, costretto anche a rinunciare alla possibilità di permettere ai suoi interlocutori di provare a leggergli il labiale, perchè costretto ad indossare la mascherina per proteggersi dal Covid-19.
Ashley Lawrence, una studentessa statunitense, non si è limitata a pensare alle difficoltà alle quali vanno incontro i sordomuti in questo clima di emergenza globale, ma si è anche rimboccata le maniche per supportare la loro causa. Ashley ha deciso quindi di cucire, insieme a sua madre, delle mascherine ad hoc per aiutare la comunità dei sordi e degli ipoudenti.
“Protezioni di questo tipo esistono già – spiega la 21enne ai media – sono fatte con il tessuto usato per le mascherine chirurgiche e hanno un pezzo di carta trasparente. Tuttavia, proprio come le normali protezioni, anche queste sono diventate difficili da trovare oggi”.
L’idea è nata dopo aver visto su Facebook che molti suoi amici si stavano cucendo le protezioni da soli. Così ha riadattato uno dei tanti modelli trovati su internet e si è messa all’opera. Proprio com’è successo in Italia al cospetto dell’emergenza mascherine, con migliaia di casalinghe e volontari che hanno iniziato a cucirle e distribuirle gratuitamente.
“Ho modificato il modello per essere adattato a coloro che leggono le labbra o che, durante la comunicazione con la lingua dei segni, si affidano alle espressioni facciali per comprendere significati e intenzioni – continua Ashley – le espressioni facciali fanno parte della grammatica della lingua dei segni, come anche il labiale. Si perdono informazioni se non si può vedere il volto”.
Grazie a queste mascherine i sordi non solo potranno continuare a comunicare tra loro con più facilità, ma soprattutto potranno abbattere le barriere che ostacolano l’interazione con chi non conosce la lingua dei segni, soprattutto medici, infermieri e farmacisti. Grazie a queste mascherine, infatti, è possibile leggere i movimenti della bocca.
Per crearle, la giovane sta usando delle lenzuola nuove e un rotolo di plastica avanzato da un vecchio lavoro fatto in casa. Ma presto avrà bisogno di comprare altro materiale ed è per questo che ha aperto una raccolta fondi su GoFundMe per finanziare il progetto. Campagna che dal 31 marzo al 2 aprile ha raccolto oltre tremila dollari.
Una problema che non riguarda solo gli Stati Uniti, ma anche l’Italia. Il 28 marzo da un istituto per sordi di Messina è partita la richiesta, ora al vaglio del ministero dello Sviluppo Economico, di produrre dispositivi di protezione specifici per chi ha bisogno di leggere il movimento delle labbra.