L’Associazione Annalisa Durante ha rivolto un doveroso e sentito tributo al Filosofo Aldo Massullo, deceduto alla vigilia della festa della liberazione.
“E’ morto uno dei più grandi filosofi contemporanei: Aldo Masullo. – si legge nel comunicato diramato dal presidente dell’associazione Durante, Giuseppe Perna – Un orgoglio per noi napoletani.
Il commiato cade in queste ore di celebrazione particolarmente simbolica. Una giornata che non dovrebbe dividere ma unire. Aldo Masullo lo ricordò molto bene l’anno scorso nell’intervista rilasciata a Radio Radicale, in cui definì il 25 aprile non come la festa di una parte politica (oggi caricata da tanti, troppi significati), ma più semplicemente come “festa della pace”. Dopo tanta guerra, commentò il filosofo, quel giorno rappresentò per tutti il ritorno alla pace. E’ innanzitutto questo che occorre tener conto nella celebrazione della “Festa della Liberazione”. Secondo Masullo, le polemiche che si fanno su questa data è più su ciò che si è voluto vedere del 25 aprile, che per il giorno in sé. La cosa più importante di questo giorno fu la pace.
Proseguendo il ragionamento, Masullo sottolineò che la vera patologia del nostro tempo è l’abuso della parola, che spesso utilizziamo come ci conviene. Il ritorno alla padronanza e alla responsabilità dell’uso del linguaggio dovrebbe essere una delle priorità da conseguire, ma proprio chi lo dovrebbe fare di più e dare l’esempio, non lo fa, autorizzando di fatto gli altri a fare altrettanto. “La democrazia vive di parola! <l’abuso della parola è il vero il pericolo a cui la democrazia è maggiormente esposta. Oggi rischiamo la democrazia per l’uso errato che si fa della parola. Ne è prova che oggi in tv non si fanno più dibattiti ma battibecchi”.
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Riguardo alla parola fascismo, poi, Aldo Masullo fu lapidario: il fascismo è la negazione dello stato di diritto, non c’è bisogno di aggiungere altro. Il diritto costruito dal fascismo non era costruito, infatti, attraverso un processo di carattere democratico, ma era costruito da un potere assoluto, un potere particolare che si sovrappose agli altri poteri. Con una battuta: un “diritto storto”.
Per gli stessi motivi occorre dubitare di chi utilizza oggi la paura per ottenere consenso ad introdurre regimi autoritari o meno liberali. Occorre dubitare di chi ci vuole sottrarre libertà incidendo su fattori psicologici. La paura e la politica andrebbero tenute distinte.
Dopo la pubblicazione di questo post, ci avete scritti in tanti a ricordare le belle cose fatte da Aldo Masullo. SCRIVETELE anche nei COMMENTI, non solo nei messaggi privati, così li mettiamo a beneficio di tutti e restano per sempre!
Due ricordi speciali, tra quelli raccolti, intendiamo richiamare.
Il primo fu il consolante incontro in Cattedrale per la preparazione della Pasqua. Aldo Masullo fu invitato dal Cardinale Sepe a portare la sua riflessione. Don Gennaro Lamuro lo ricorda così: “nella parola del non credente si respirava il grande credo nella vita: una lezione di vita e di speranza!”.
Il secondo fu il suo contributo al progetto “Filo-Sopfhia”, una serie di dialoghi animati compiuti con la volpe Sophia, per portare la filosofia ai bambini!
Invitiamo a vedere lo spot che fu girato dal filosofo e a rintracciare in rete gli altri frammenti di video, o a conttattare La Danza delle Farfalle Onlus per approfondire il tema.
https://www.youtube.com/watch?v=1e4eyjhjLws&feature=youtu.be
Tra gli ultimi messaggi di Aldo Masullo c’è stato quello della “RESISTENZA ARTISTICA”. Un mese fa rilasciò un’intervista dalla sua quarantena, proponendo di contrastare questo periodo di pandemia con la “Resistenza Artistica”, intesa come “coraggio di riesistere con l’Arte”. L’arte come salvezza dei popoli, una delle poche armi che consente di trovare il coraggio di resistere!
Sull’arte stiamo costruendo un percorso di rigenerazione per Forcella. Ci vuole coraggio, è vero, ma ALDO MASULLO e il gruppo Fan di Aldo Masullo, Professore Emerito di Filosofia di Napoli continueranno a guidarci.
Grazie Aldo per averci donato tanta saggezza. Ci mancherai, ma non ti abbiamo perso!
Ecco l’intervista da riascoltare, saltando magari i minuti introduttivi per chi ha meno tempo. Ne vale la pena!