I canoni classici dell’armonia del viso sono basati sul rispetto delle proporzioni: va da sé che un naso delicato può aumentare la piacevolezza di un volto. Le statistiche parlano chiaro: la rinoplastica, insieme alla mastoplastica additiva, è uno degli interventi chirurgici più richiesto dagli italiani.
Secondo i dati più aggiornati, risalenti al 2017 e diffusi dalla SICPE (Società Internazionale di Chirurgia Plastica Estetica), il 15% di coloro che si rivolgono a un chirurgo plastico sono maschi, e di questi l’11% dei “ritocchini” richiesti sono rinoplastiche. La domanda crescente da entrambi i sessi di interventi al naso è segnale di quanto stia aumentando l’importanza dell’aspetto fisico nell’accettazione di sé e del proprio corpo.
Qual è la migliore tecnica chirurgica di rinoplastica? Come poter scegliere l’intervento migliore per il proprio volto?
Quale rinoplastica fa per me?
È importante che il paziente esprima al proprio chirurgo il risultato che desidera ottenere, in modo da scegliere la tecnica più adatta.
Vediamo le varianti principali per la Rinoplastica:
Rinoplastica aperta: con una piccola incisione il chirurgo separa le cavità nasali. Si solleva la cute sulla punta del naso e si procede a modellare la cartilagine.
Rinoplastica chiusa: il medico per modellare il naso lavora all’interno della narice. È una pratica meno invasiva per il paziente perché non si effettuano incisioni.
Un intervento di rinoplastica si dice perfettamente riuscito quando restituisce al volto un naso il più naturale possibile. Non esistono i nasi perfetti, ma solo quelli che si adattano armoniosamente al viso. Per questo è importante rivolgersi a chirurghi estetici che siano esperti oltre del rimodellamento del naso, anche della simmetria del volto. Uno tra questi è il dottor Antonio Rotondo, Chirurgo Plastico ed Estetico che opera a Napoli.
Il dottor Rotondo, che riceve presso la clinica Body Care Day Surgery di Napoli, durante il primo consulto potrà rispondere a tutte le domande e individuare quale tecnica di rinoplastica è la più adatta a migliorare le condizioni del paziente.