Si è ripetuto stamane nel Duomo di Napoli il prodigio del “miracolo” di San Gennaro. L’annuncio della liquefazione del sangue è stato dato alle 10.02 in un’atmosfera surreale, con iil Duomo vuoto per le misure anti Covid-19.
Il sangue era già sciolto nel momento in cui l’ampolla è stata presa dalla teca. “Con gioia e commozione – ha detto il cardinale Crescenzio Sepe – il sangue del nostro santo patrono è sciolto”. Il compimento del rito è considerato di buon auspicio per Napoli e tutta la Campania.
Un appuntamento atteso con particolare apprensione dal popolo napoletano in virtù dell’emergenza coronavirus ancora in corso e che proprio all’ombra del Vesuvio sta registrando un notevole numero di casi.
Il prodigio della liquefazione del sangue, proprio per effetto delle limitazioni imposte per prevenire i contagi da Covid-19, è avvenuto in un clima surreale, in una cattedrale di Napoli mai così vuota. Ad assistere al rito benaugurante – che si ripete tre volte l’anno, il 19 settembre, giorno dedicato al santo patrono, il 16 dicembre e il sabato che precede la prima domenica di maggio – c’erano solo 200 persone tra celebranti, autorità e la tradizionale Deputazione di San Gennaro. Ad aggiungere un’atmosfera surreale al rito, anche l’assenza delle preghiere e dei canti dei fedels.
I cittadini hanno comunque potuto assistere al prodigio dal sagrato – in cui erano stati allestiti 300 posti – o grazie a dei maxi schermo. Nessun assembramento dunque, nè all’interno della chiesa né lungo via Duomo.
Il sangue che si scioglie senza grumi viene considerato un segno benevolo dalla cittadinanza. Quando invece il prodigio si compie in ritardo la popolazione si aspetta disgrazie.