Maria Luisa Pellizzari è il nuovo vice capo vicario della Polizia ed è prima donna a ricoprire il prestigioso incarico. Contestualmente, il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, l’ha nominata prefetto.
Laureata all’Università degli Studi di Padova nel 1983, ha iniziato la sua carriera nella Polizia di Stato nel 1985 come vice commissario e, nel 2017, ha raggiunto la massima qualifica di dirigente generale di Pubblica Sicurezza.
Il neo vice capo vicario della Polizia, nella sua carriera, ha ricoperto delicati incarichi investigativi e gestionali.
Nel corso della sua vita professionale ha diretto uffici investigativi alla Direzione centrale anticrimine, sino a diventare il direttore del Servizio centrale operativo (Sco), e alla Direzione investigativa antimafia; prima di tali incarichi, Maria Luisa Pellizzari aveva conseguito importanti risultati al Centro interprovinciale criminalpol “Lazio-Umbria- Abruzzo” e alla Squadra mobile di Roma.
Ha inoltre coordinato le indagini che hanno portato all’arresto degli esecutori della strage di Capaci, alla cattura di numerosi latitanti mafiosi, tra cui Luca Bagarella, e importanti operazioni contro la criminalità organizzata e il terrorismo.
Nel 2012, da capo dello Sco, si è occupata delle indagini che hanno portato alla liberazione dell’imprenditore edile Andrea Calevo, sequestrato e tenuto incatenato per 15 giorni in uno scantinato.
Il Prefetto Pellizzari, nel corso della sua poliedrica esperienza quale funzionario e dirigente di Polizia, è stata direttore del Servizio polizia stradale, vice direttore della Scuola superiore di Polizia, direttore dell’ispettorato di Ps al Senato e, da ultimo, direttore Centrale degli Istituti di istruzione.
“Per come ho vissuto e vedo la polizia da 35 anni, non è neanche una notizia”, ha affermato il neo vice capo vicario della Polizia nelle dichiarazioni rilasciate subito dopo la nomina. “Non voglio sminuire il significato di genere di questa scelta che mi inorgoglisce – ha spiegato – ma le donne sono nell’amministrazione da 40 anni, abbiamo questori, vertici di direzioni. Certo, lo stupore iniziale, quella difficoltà d’approccio che magari riscontrai io a metà anni Ottanta, non esiste”.
Maria Luisa Pellizzari ha spiegato che nella sua visione assume “un valore enorme il senso della squadra. Se poi guidi con equilibro, con umanità, ci si scorda quasi il genere. È la forza di andare insieme su un obiettivo, ciò che ho imparato. Devo tanto a chi me lo ha passato e a chi lo ha appreso, collaborando.
Siccome le donne in un ambiente nato al maschile devono faticare di più per mettersi in luce, e devono sempre dare un po’ di più degli altri per essere apprezzate, per noi è necessario un sovrappiù di tenacia. – ha poi concluso il neo vice vicario della Polizia – Ecco, se dovessi definire una qualità delle donne in polizia, é che sono tenaci”.