“La donna non aveva capito che la sua decisione di privarlo della famiglia, aveva prodotto nel marito”; “mi dispiace per i gemellini di 2 anni, ma soprattutto per il cane , mentre riguardo la moglie ha fatto bene”; “è successa una cosa gravissima, però se forse si ci impegnava a stare insieme come una volta”; “era un uomo normale come tutti noi, ma come tutti quando si perde la lucidità si è capaci di ogni cosa”; “la donna pretende un po’ troppo da questi uomini”; “il marito sicuro lavorava molto per dare agio alla famiglia… magari avessi avuto io questa fortuna di avere un marito lavoratore.”
Sono solo alcuni dei commenti shock apparsi sui social network per commentare la strage familiare di Torino, compiuta all’alba di lunedì 9 novembre da Alberto Accastello, operaio di 40 anni. L’uomo ha sparato alla moglie, Barbara Gargano, analoga sorte riservata ai figli, gemellini di due anni, un maschio e una femmina, e al cane e infine si è suicidato, puntandosi l’arma, legalmente detenuta, alla testa.
Teatro dell’agguato la villetta privata di proprietà del 40enne nel comune torinese di Carigliano.
Per la donna non c’è stato nulla da fare, mentre il bambino è deceduto poco dopo l’arrivo all’ospedale di Torino. Versa in gravissime condizioni la sorellina. La piccola è ricoverata in Rianimazione, all’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Secondo quanto riferito dai medici, la piccola avrebbe riportato un gravissimo trauma cranico.
L’uomo avrebbe annunciato le sue intenzioni a suo fratello, nel corso di una conversazione telefonica.
La donna aveva deciso di mettere fine al suo matrimonio. Da qualche tempo aveva iniziato un’altra relazione con un quarantenne. Le tracce di quella storia erano nella casa del delitto e anche il marito aveva scoperto di quel ragazzo di cui si era innamorata al lavoro, al centro commerciale di via Vittime di Bologna, a Moncalieri, dove Barbara lavorava come segretaria e lui come addetto antincendio.
Gli inquirenti presumono che il marito li avesse seguiti e per questo da tempo stava bramando il suo piano per opporsi a quell’ammore. Alberto Accastello, marito di Barbara da cinque anni, a fine ottobre ha acquistato una nuova pistola, la stessa calibro 22 con cui ha poi sterminato la sua famiglia, prima di suicidarsi.
Il nuovo compagno di Barbara ha raccontato agli inquirenti che la donna era decisa a portare avanti la separazione, tant’è vero che si era rivolta ad un avvocato. Si lamentava del fatto che il marito la trascurava, perché pensava solo al lavoro. Non la portava mai fuori, nè usciva con i bambini.
I colleghi di lavoro del 40enne confermano che l’uomo lavorava moltissimo. Mai un’assenza, sempre presente, tanto che tutti avevano notato quella mezza giornata di ferie presa venerdì proprio per depositare alcune carte relative alla fine del matrimonio.
Una vicenda efferata sulla quale gli haters si sono immediatamente fondati per legittimare quella strage e l’ennesima morte di una donna, rea di volersi rifare una vita, perché infelice insieme al marito.