
In piena sintonia con il parere del Comitato nazionale per la bioetica, le regole pensate per una piena ripresa dell’insegnamento in presenza sono diverse e necessarie. «Si parte dal distanziamento fisico – prosegue D’Avino- serve un numero congruo di aule in ambienti ampi e ben aerati. Orari flessibili di ingresso per evitare un sovraccarico dei mezzi di trasporto già incongrui, mensa a turni, un numero adeguato di docenti, un protocollo sanitario per la gestione di eventuali casi di contagio a scuola. La nostra proposta è di creare una checklist che consenta sin da subito di classificare le scuole con una sorta di “bollino di sicurezza”, una patente di idoneità che possa consentire a chi di dovere di prendere decisioni guardando al caso specifico, e non alla generalità delle situazioni. In questo modo alcune scuole potrebbero riaprire sin da subito, altre adeguarsi rapidamente e ottenere il visto».
Come specificato dal Comitato nazionale per la bioetica «queste misure potrebbero anche bastare a rendere più sicure le scuole se effettivamente applicate nei tempi e nei modi necessari, ma necessitano per risultare efficaci dell’impegno responsabile di tutti i soggetti coinvolti. È importante che docenti e familiari si facciano carico di un’educazione alla responsabilità nei confronti della salute individuale e pubblica».
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