Ancora in corso il confronto tra le forze politiche per decidere le sorti degli italiani durante le festività natalizie. Alcuni ministri e governatori invocano la zona rossa nei giorni festivi e prefestivi in tutto il territorio nazionale, introducendo così un sorta di mini-lockdown utile a limitare al massimo l’allentamento delle misure previste per contenere i contagi da covid-19 e sventare il pericolo di una terza ondata a gennaio.
Non è detto che la zona rossa per tutta Italia venga decisa per tutto il periodo natalizio. Secondo quanto filtra da fonti di governo un’altra ipotesi è quella della zona rossa nei giorni prefestivi e festivi, dal 24 dicembre al 3 gennaio.
Secondo alcune indiscrezioni trapelate, non è da escludere che il governo opterà per la zona arancione. Il dibattito è ancora aperto e tra le ipotesi al vaglio del governo vi è anche quella di introdurre le limitazioni pensate per le zone arancioni.
Se l’Italia dovesse diventare tutta zona rossa, si potrà uscire da casa solo per motivi di necessità, salute o lavoro.
Di conseguenza, dovrebbe non essere consentito spostarsi da una casa a un’altra per il pranzo o la cena di Natale e delle altre festività. Dovrebbe dunque essere vietato raggiungere i figli, che vivono nella stessa città, ma in altre abitazioni, per trascorrere insieme le festività.
Dovrebbe poter essere consentito, perché contemplato tra i casi di necessità, andare ad assistere una persona non autosufficiente. Ma per questo motivo potrà muoversi un solo adulto che potrà portare con sè figli minori soltanto se non può lasciarli a un altro genitore.
Gli anziani, come tutti, dovrebbero poter uscire solo per fare la spesa, andare in farmacia o per motivi di salute. A loro dovrebbe essere consentito anche poter fare una passeggiata, ma non per andare a casa di familiari o di amici.
Dovrebbe essere consentita l’uscita per andare a messa, ma nella chiesa più vicina a casa e rispettando i numeri contingentati di ogni parrocchia.
Era già stato stabilito e dovrebbe essere confermato il divieto di raggiungere le seconde case. Al momento è possibile soltanto se lo spostamento avviene entro il 20 dicembre e tra regioni in zona gialla.
Con l’eventuale zona rossa, dovrebbe essere consentito anche il ricongiungimento purché avvenga nella casa di residenza di entrambi o in quella di domicilio di uno dei due conviventi o comunque nell’abitazione in cui due partner che vivono o lavorano in città diverse sono soliti ritrovarsi.
Con la zona rossa, secondo quanto previsto dai precedenti Dpcm, bar e ristoranti chiudono, ma a loro è consentito l’asporto e il domicilio. Le regole per Natale, però, potrebbero essere diverse.
Dovrebbero restare aperti, come già accaduto durante il primo lockdown tra marzo e maggio, solo gli alimentari tranne che nei giorni festivi, le farmacie, le edicole, le librerie, i ferramenta. Nell’ultimo decreto la regolamentazione della zona rossa lasciava aperti anche barbieri e parrucchieri. Anche in questo caso però le eventuali misure per il periodo natalizie potrebbero variare.
A chi non potrà spostarsi, in caso di zona rossa, dovrebbe essere garantita la possibilità di chiedere il rimborso totale dei biglietti di treni e aerei già acquistati.
Dovrebbe rimanere la possibilità di fare attività motoria, dunque semplici passeggiate, solo vicino casa. Potrebbe anche essere confermato il via libera ad attività sportive singole, jogging o bicicletta anche al parco o comunque all’interno del Comune.