Gli effetti dell’emergenza covid-19 e dei plurimi appelli lanciati dalle istituzioni, ma anche dalla gente comune hanno sortito gli effetti sperati: i napoletani hanno salutato il nuovo anno rinunciando sensibilmente al consueto appuntamento con botti e fuochi d’artificio. In alcune strade e rioni, i cittadini hanno rinunciato ai botti in forma di rispetto per le tante vittime del coronavirus e dei loro familiari.
In netto calo anche il numero dei feriti a Napoli e provincia: otto persone, tre nel capoluogo e cinque in provincia mentre lo scorso anno erano stati 48. Tra i feriti, tutti maggiorenni, nessuno è in pericolo di vita. Un 30enne di Camposano si è ferito a una mano mentre intorno alle 4 raccoglieva in strada petardi inesplosi. Non è grave, ma sarà denunciato per violazione del coprifuoco.
Degli otto feriti registrati tra la città e la sua provincia, sei sono stati medicati e dimessi; restano ricoverati solo una donna di 52 anni di Mugnano raggiunta alla testa da una scheggia e un uomo di 57 anni, al Vecchio Pellegrini di Napoli per lo sfacelo di una mano.
Una donna di Mugnano di Napoli è stata colpita alla testa da una scheggia. Un corpo metallico le si è conficcato tra fronte e naso. In un primo momento si era pensato a un proiettile vagante, ma i successivi accertamenti fanno pensare piuttosto a una scheggia, frutto dell’ esplosione di un botto. La 52enne è stata prima medicata all’ospedale di Giugliano e poi trasferita al Cardarelli. Dalla radiografia emerge che la scheggia conficcatasi nel naso è lunga 17 millimetri, dimensione eccessiva per un colpo d’arma da fuoco, ma avrebbe potuto provocare conseguenze molto gravi se fosse penetrata in un altro punto della testa. La donna, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della locale stazione, è stata raggiunta dalla scheggia mentre si trovava in strada per depositare la spazzatura. Il corpo metallico verrà successivamente estratto con un intervento chirurgico.
Nella notte di San Silvestro meno lavoro anche per i vigili del fuoco: 229 interventi contro i 686 del 2020. Come sottolineano gli stessi vigili del fuoco tutto ciò è legato alle misure restrittive per fronteggiare la pandemia da coronavirus. Il numero maggiore nel Lazio 45 (lo scorso anno furono 171), Campania 40, Puglia 24, Veneto 19, Lombardia 18, Sicilia 17, Liguria 16.
In tutta Italia 79 persone sono rimaste ferite, di cui 23 ricoverate, per i botti di fine anno. A renderlo noto è il Dipartimento della pubblica sicurezza della polizia. Il leggero calo il numero totale dei feriti rispetto all’anno precedente: a fronte dei 204 feriti, di cui 38 ricoverati, del 2020, si è registrato un numero di 79 feriti con 23 ricoverati e – come per il 2020 – si registra un deceduto. Lo scorso anno si sono registrati 9 ferimenti dovuti all’uso di armi da fuoco, mentre quest’anno ci sono stati 13 casi di cui 1 con prognosi maggiore di 40 giorni.
Il 13enne è stato colpito al ventre nel campo nomadi di via Guerra, dove viveva. Soccorso immediatamente e trasportato all’ospedale, è arrivato al Pronto soccorso già in arresto cardiaco e per lui non c’è stato nulla da fare.
Cinque i feriti nella notte di Capodanno a Milano. Tra questi, il più grave è un 54enne che ha perso due dita di una mano. Alcuni ragazzi hanno riportato ferite, sempre dovute ai botti, agli zigomi o vicino agli occhi, ma nessuno è grave. Il ferimento è avvenuto a San Giuliano Milanese, dove il 54enne, per lo scoppio di un grosso petardo, ha subito l’amputazione di due dita e un trauma addominale. Nelle ore a cavallo della mezzanotte, invece, l’unico medicato è un giovane che intorno alle 2, a Milano, ha subito un trauma alla mano destra per un petardo.