A Castel Volturno, nel parcheggio di un Hotel, un poliziotto della Polizia Ferroviaria, si sarebbe suicidato con la pistola d’ordinanza, all’interno della propria automobile. I familiari dell’agente ne avevano denunciato la scomparsa da un paio di giorni.
Seppure sia quasi certo che l’uomo si sia tolto la vita sparandosi con la pistola d’ordinanza, è stata aperta un’indagine per appurare le cause della morte che verranno accertate dall’autopsia.
L’agente aveva solo 36 anni, sposato e padre di due gemelli e un terzo figlio nato sei mesi fa. Da poco, inoltre, aveva ottenuto un trasferimento ad Aversa, ed era stato assegnato alla stazione della polizia ferroviaria di piazza Mazzini. Una vita apparentemente felice, nessun segnale lasciava presagire che potesse compiere un gesto così estremo, seppure i colleghi abbiano riferito che fosse depresso.
Il Segretario Generale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) Antonio de Lieto ha dichiarato: “Il LI.SI.PO. tutto si unisce all’immenso dolore della famiglia del poliziotto che si è tolto la vita. Mentre i vertici del Ministero dell’Interno tentano di apportare modifiche all’articolo 35/DPR 164 – 2002, che danneggiano palesemente le OO. SS. che aderiscono e/o costituiscono federazioni sindacali, nella Polizia di Stato il “virus suicida” miete sempre più vittime. Il LI.SI.PO. – ha continuato de Lieto – più volte ha sollecitato il Ministro dell’Interno ed il Capo della Polizia sulla necessita di istituire, presso tutti gli Uffici di Polizia, un pool di psicologi a stretto contatto con gli operatori di Polizia in tutti gli uffici e/o posti di lavoro, in modo tale da intervenire per tempo su qualsiasi situazione sospetta che l’appartenente alle Forze dell’ordine stesse vivendo, assicurando così allo stesso modo il necessario supporto al fine di evitare il verificarsi di qualsiasi atto drammatico. Ad oggi, a giudizio del LI.SI.PO., – ha rimarcato de Lieto – non si sono visti i risultati sperati. Si continua a percorrere la stessa strada. Infatti, il 9 febbraio p.v. alle ore 15.00, in modalità videoconferenza si riunirà il tavolo per la prevenzione e gestione delle situazioni di disagio per il personale della Polizia di Stato. Mega riunioni e fiumi di parole – ha concluso il leader del LI.SI.PO. – di certo non servono a debellare il “virus suicida” nella Polizia di Stato. Signor Ministero dell’Interno, signor Capo della Polizia, troppe mamme, troppe mogli e troppi figli piangono gli appartenenti della Polizia di Stato che si sono suicidati e attendono la giusta risoluzione per debellare definitivamente questa “strage silenziosa” che, a parere del LI.SI.PO., non passa attraverso le mega riunioni dove si sprecano fiumi di parole”….