Quando si parla di sesso, il quesito che spopola in ogni dibattito è puntualmente uno: quanto contano le dimensioni?
A fugare ogni dubbio e a sfatare falsi miti e convinzioni sbagliate è il nostro esperto in materia, Emanuele Giuseppe Adiletta, dottore in scienze e tecniche psicologiche e terapista sessuale, attualmente impegnato nel promuovere e normare in Campania la figura del Sex Worker con il centro di Ricerca e Formazione in Medicina e Psicologia.
“Questa domanda è la più frequente tra gli adolescenti e i ragazzi, – spiega il Dott. Adiletta – ma è anche un tema ricorrente nelle conversazioni degli adulti ed è il prodotto della nostra cultura che possiamo definire fallica.
Le dimensioni contano nel momento in cui ci si guarda allo specchio come misura dell’autostima. Il pene diventa uno strumento di potere, la lunghezza viene intesa come capacità di dar piacere al partner, simbolo della potenza maschile, da qui quindi l’errata concezione di partenza ovvero che il pene è il simbolo del piacere.
Questa in realtà, come dovrebbe essere oramai chiaro, è una concezione prettamente maschile. Le dimensioni del pene hanno a che vedere ben poco con il piacere, come la sessualità stessa ha ben poco a che vedere con la dimensione dei propri attributi.
Naturalmente, l’interesse per le dimensioni maschili e femminili – in questo caso in relazione a seno e glutei – ha un’origine biologica prettamente adattiva.
Nello specifico, un pene di dimensioni maggiori, ha più probabilità che lo sperma coitale raggiunga l’ovaio e lo fecondi. Allo stesso modo, seno e glutei di dimensioni maggiori vengono considerati come simbolo di fertilità e quindi come fattore indicatore di una maggiore probabilità di portare a termine la gravidanza e di nutrire poi, la prole.
Qual è il nesso con il piacere sessuale?
Nessuno.
La sessualità, il sesso non è una funzione d’organo, il desiderio può essere maggiore a causa delle ragioni sopracitate che traducano l’adattamento biologico in un aumento del desiderio stesso, spingendovi quindi alla riproduzione tramite un aumento dell‘interesse. Il piacere sessuale non è la risultante delle dimensioni ed è molto arrogante pensare che il partner goda solo in funzione delle dimensioni, poiché questa concezione annulla del tutto il concetto di rapporto inteso come sistema in cui sono coinvolte due persone, altrimenti parleremo di masturbazione.
Da una domanda simile, trapela una forte insicurezza personale ed è bene sottolineare perché è importante affrontare questo argomento con i ragazzi. Viviamo in una società che insegna la prestazione, l’individualismo, la logica prevalente è quella del Super-Uomo che, contrariamente a quanto rappresentato dalla cultura multimediale, è soltanto autodistruttiva. La strada da percorrere non è quella in cui contano le proprie caratteristiche ed i propri attributi ma quella in cui si collabora con l’altro tramite un rapporto di mutuo accrescimento. Ciò che è bello e fantastico non lo è grazie ad una prestazione da solista.
Quindi cos’è il piacere sessuale?
Premetto che ognuno dovrebbe dare una propria definizione a questa domanda. E’ giusto dire che il piacere nasce dall’intesa tra due individui che si sono desiderati e hanno imparato a conoscersi ed scoprirsi. La differenza tra un rapporto occasionale ed un rapporto periodico risiede proprio in questo, in quanto la coppia si è sperimentata anche sessualmente, l’intimità non è solo uno scambio della nostra storia e di pensieri, ma anche di fantasie sessuali e di ciò che eccita. Sicuramente alcune caratteristiche genitali, come un maggior diametro, se associate ad alcuni tipi di vagina, possono dare maggior piacere, in quanto consentono un maggior riempimento vaginale ed una maggiore stimolazione nervosa, ma è un dettaglio non troppo piccolo, ma non grande. Il vero piacere è insito nella coppia ed è nella concezione femminile di piacere, che non guarda solo ad un dettaglio, ma al rapporto nella sua globalità, allo sfondo, alla persona, all’emozione, non alla prestazione.
Un rapporto sessuale è sempre più bello in coppia?
Sono contro a qualsiasi tipo di generalizzazione, in quanto è un principio applicabile solo alla logica binaria. L’essere umano è troppo complesso per rientrare in questa modalità. Non è possibile escludere incontri sessuali tra sconosciuti che siano particolarmente intensi, ma la sessualità, il piacere vanno costruiti nella coppia, mediante la ricerca di un dialogo diverso, erotico, romantico, passionale e trasgressivo. Non è possibile neanche generalizzare dicendo che quello che si è compreso in una coppia valga per un’altra. La sessualità è un movimento continuo di interessi e curiosità verso tra sè stessi e l’altra persona.
Perché hai usato il termine “periodico”, anziché “di coppia”?
Un rapporto, anche se occasionale, è un incontro tra due persone che hanno condiviso un’esperienza e seppure per un breve periodo, sono stati una coppia.