Potrebbe entrare in vigore già dal prossimo weekend, il nuovo Dpcm introducendo nuovi divieti.
Il governo ha chiesto il parere al Comitato tecnico-scientifico che è stato convocato per questa mattina alle 9. Dopo aver ricevuto le indicazioni degli esperti saranno stabilite le nuove regole. Tra le possibili misure c’è il lockdown nei fine settimana e in tutte le aree dove i contagi settimanali sono superiori ai 250 per 100mila abitanti che diventano zona rossa. Ma anche la chiusura dei negozi nei Comuni dove si decide la chiusura delle scuole. Il bollettino quotidiano conferma che i casi di contagio da Covid-19 sono in perenne aumento e dunque nuovi provvedimenti si rendono necessari per contenere i contagi. Motivo per il quale al vaglio dei tecnici la possibilità di stabilire ulteriori divieti in quelle zone — anche in fascia gialla e arancione — dove i presidenti di Regione hanno deciso di chiudere tutte le scuole.
È la linea che il Cts aveva già tracciato, ritenendo valido il parametro dei 250 contagi su 100mila per chiudere le scuole, ma anche i negozi e i luoghi di aggregazione. Un modo per evitare che i ragazzi impegnati nella didattica a distanza possano ugualmente vedersi fuori dalle aule e dunque senza rispettare l’obbligo di indossare la mascherina e di rimanere distanziati come invece avviene quando sono in classe.
Più volte gli scienziati hanno evidenziato la necessità di limitare lo spostamento e i contatti tra le persone per contenere la trasmissione del virus. Per questo anche oggi ribadiranno che in tutti i Comuni in cui viene decretata la zona rossa bisognerà adottare il «modello Codogno» con la facoltà di uscire di casa soltanto per «comprovate esigenze», motivi di lavoro, salute e urgenza. Misure strettissime che prevedono la chiusura di tutte le attività «non essenziali». E l’ampliamento della «zona interdetta» ai Comuni limitrofi, pure se l’incidenza dei casi non è ugualmente elevata.
Un vero e proprio lockdown che potrebbe scattare in tutta Italia nel fine settimana, dove inevitabilmente aumenta la circolazione dei cittadini. In questo caso la scelta dovrà però essere politica perché prevede la chiusura dei negozi e soprattutto di bar e ristoranti anche in fascia gialla, mentre adesso è possibile tenere i locali pubblici aperti fino alle 18. Se il governo varerà questa modifica, il sabato e la domenica saranno consentiti soltanto l’asporto e la consegna a domicilio di cibi e bevande. E sarà confermato il divieto di consumarli all’aperto e nelle adiacenze dei locali.
Possibili modifiche sono allo studio anche per le attività. La chiusura dei grandi magazzini e dei centri commerciali, ma anche di alcuni negozi, potrebbe scattare in tutte quelle regioni — anche in fascia gialla e arancione — dove si prevede la chiusura delle scuole.
Le opzioni al vaglio del governo in questo momento sono:
- un lockdown totale con zona rossa nazionale per tre o quattro settimane
- una zona arancione scuro o rafforzata nazionale per un mese
- una zona rossa solo nel week end
- una zona arancione nel week end
- il divieto di circolazione, ora fissato dalle 22 alle 5, potrebbe essere anticipato di due o tre ore