Una sentenza che Diego Armando Maradona attendeva da anni e che è giusta circa 3 mesi dopo la morte del fuoriclasse argentino: la Suprema Corte, con un verdetto pubblicato oggi – giovedì 11 marzo – e discusso in udienza a porte chiuse lo scorso 20 ottobre, ha stabilito che Maradona ha diritto al condono concesso al Napoli Calcio e convalidato dalla Commissione tributaria centrale di Napoli nel 2013.
Grazie a questa decisione si potrà chiudere la gran parte del contenzioso fiscale di Maradona, di un valore stimato intorno ai 40 milioni di euro, e adesso la Commissione regionale della Campania dovrà valutare, nell’interesse degli eredi, se ci sono pendenze non condonabili.
“La Cassazione ha confermato quello che abbiamo sempre detto: Maradona non è mai stato un evasore fiscale” commenta l’avvocato Angelo Pisani, difensore di Maradona nella lunga vicenda giudiziaria relativa a una presunta evasione fiscale legata al pagamento degli stipendi da parte del Calcio Napoli negli anni ’80. “L’evasione fiscale – sottolinea Pisani – non è mai esistita, così come è stato per Careca, Alemao e per il Calcio Napoli, che era il datore di lavoro”.