Il ministro della salute Roberto Speranza ha firmato la consueta ordinanza del venerdì, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, stabilendo le sorti delle singole regioni, dopo il lockdown nazionale di tre giorni che colorerà tutta l’Italia di rosso.
Dopo il lockdown in vigore in vigore in tutta Italia fino a lunedì 5 aprile, a partire da martedì 6 aprile solo tre regioni passeranno in zona arancione: Veneto, Marche e Provincia autonoma di Trento. La maggior parte della nazione resta dunque in zona rossa.
Il Veneto può vantare un’incidenza dei contagi in calo, che ieri era di 215,98 casi settimanali ogni 100mila abitanti, in calo rispetto ai 257,73 della settimana precedente. Le Marche stanno seguendo lo stesso iter: da 274,55 a 247,11 in sette giorni. La Provincia di Trento ha fatto ancora meglio scendendo da 266,95 a ai 201,31 di ieri. Niente da fare invece per la Campania, che malgrado i numeri sotto il livello di guardia sia per i contagi (234,19 ogni 100mila abitanti) sia per l’occupazione delle terapie intensive (ieri al 25,00 per cento), è stata condannata dal fatto che tra le Regioni con un Rt puntuale superiore a 1 è l’unica assieme alla Valle d’Aosta ad avere una trasmissibilità che gli esperti dell’Iss classificano come compatibile con uno scenario di tipo 3. Da martedì in rosso restano Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Val d’Aosta, per un totale di 29.674.158 italiani su un totale di 59.641.488, la metà quasi perfetta.