Dopo le festività pasquali, da martedì 6 aprile, torna il sistema della divisione in zone basato sui dati settimanali relativi alla diffusione del virus. La zona gialla è esclusa a priori fino al 30 aprile, mentre i colori in vigore da martedì 6 aprile sono stati stabiliti dal monitoraggio di venerdì scorso.
A partire da martedì 6 aprile restano in zona rossa: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta.
Passano, invece, in zona arancione: Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Umbria e Veneto. In arancione si può uscire liberamente rimanendo però all’interno del proprio Comune di residenza e riaprono negozi, parrucchieri, centri estetici. Bar e ristoranti rimangono chiusi.
Fino al 6 aprile chi torna da un Paese dell’Ue deve rimanere in quarantena per cinque giorni e può uscire soltanto dopo un tampone negativo. Da mercoledì 7 sarà sufficiente il tampone negativo e non si dovrà rimanere in quarantena. Fino al 30 aprile chi torna da un Paese fuori dall’Unione europea, dall’Austria e dal Regno Unito deve rimanere in quarantena per 14 giorni e può uscire soltanto dopo un tampone negativo.
Mercoledì 7 aprile tornano in presenza anche in zona rossa gli alunni «delle scuole dell’infanzia, primarie e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado». Nelle zone rosse gli alunni di seconda e terza media e delle superiori seguono le lezioni con didattica a distanza. Nelle zone arancioni gli alunni di seconda e terza media seguono le lezioni in presenza. Per gli alunni delle superiori deve essere «garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento».