Il nuovo decreto green pass ha introdotto un’importante novità sui tamponi. Per ottenere il Green Pass, infatti, è necessario vaccinarsi o aver contratto il covid, in alternativa sottoporsi a test molecolare. Tuttavia, il green pass rilasciato dopo la somministrazione del vaccino o la guarigione dal covid, dura un anno, mentre il tampone ha una validità molto più limitata che va dalle 48 alle 72 ore.
Il decreto approvato giovedì 16 settembre, dal consiglio dei ministri stabilisce l’obbligo per le farmacie di somministrare i tamponi antigenici (quelli rapidi, per intenderci) a prezzi calmierati fino al 31 dicembre 2021. Questo significa che il prezzo di un test rapido scende da 22 a 15 euro per i cittadini maggiorenni e a 8 euro per i minorenni. Attenzione però: i prezzi calmierati varranno solo per i test rapidi. Il costo dei tamponi molecolari rimarrà invece invariato. La gratuità è invece prevista solo per le persone fragili.
Fino a qualche giorno, le regole stabilite dal Governo prevedevano che per ottenere la certificazione verde temporanea era necessario sottoporsi a un test antigenico rapido o a un tampone molecolare. Con la conversione in legge del primo decreto Green Pass, a cui il Senato ha accordato la fiducia, per avere la certificazione verde si potrà fare anche un tampone salivare.
Due sono i tipi di test salivari, molecolari e antigenici (rapidi). Il ricorso alla saliva può essere considerato un’opzione qualora non sia possibile ottenere tamponi oro/nasofaringei, preferibilmente entro i primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi.
Si tratta del test meno invasivo tra quelli in circolazione, l’antigenico è fai-da-te (si può effettuare anche in farmacia), mentre il molecolare va effettuato in laboratorio. Generalmente è consigliato a chi deve fare il controllo con frequenza, magari per motivi di lavoro, ed è il più indicato per i bambini, soggetti molto anziani e disabili.
Il tampone raccoglie una piccola quantità di saliva e verifica in essa la presenza o meno delle proteine di superficie di SARS-CoV-2. Per avere il risultato di un test salivare rapido bisogna attendere una decina di minuti: la saliva va inserita nella provetta che viene venduta con la confezione in farmacia o anche al supermercato.
Alla quantità di saliva sufficiente raccolta si aggiunge un liquido reagente: il liquido va poi posizionato su un tester. I risultati arriveranno in una decina di minuti. In questo caso, essendo la precisione del test più bassa, la positività va confermata con un ulteriore esame. Per il test salivare molecolare, che cerca l’Rna del virus grazie a una particolare analisi (Pcr) effettuabile solo in laboratorio, i tempi di attesa sono di circa 24 ore.
La circolare del Ministero della Salute si sofferma sulla corretta raccolta del campione salivare, cruciale per la buona riuscita del test. Infatti, i campioni di saliva possono essere eterogenei (saliva orale, saliva orofaringea posteriore) e le diverse tecniche e sedi di raccolta possono avere un impatto sulla sensibilità del metodo.
L’analisi sulla saliva è una valida alternativa al classico tampone molecolare quando la carica virale è alta, come spiega un documento del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Una ricerca dell’università di Padova promuove i test salivari rapidi per lo screening di massa: tutti i dipendenti con risultati positivi alla saliva, infatti, sono stati sottoposti entro 24 ore al tampone nasofaringeo e i test hanno avuto una concordanza nel 98% dei casi. Tra ottobre e dicembre 2020, infatti, 5.579 dipendenti dell’ateneo avevano aderito alla sperimentazione (tasso di adesione 86%), per un totale di 19.850 campioni salivari che sono stati valutati con tecnica molecolare (rRT-PCR) per Sars-Cov-2. In questo caso la saliva era stata auto-raccolta tramite una provetta con un batuffolo di cotone che viene masticato per almeno un minuto al mattino prima di far colazione.