Sono già quattro i Paesi che hanno dimostrato l’efficacia della sigaretta elettronica. Stiamo parlando di Francia, Nuova Zelanda, Regno Unito e Canada. In queste nazioni infatti è stato attestato che i fumatori diminuiscono al doppio della velocità rispetto alla media internazionale. Il loro minimo comun denominatore: l’adozione di politiche favorevoli al vaping.
Stando a un documento redatto dalla Property Rights Alliance, un’organizzazione statunitense dedicata alla protezione dell’innovazione, dei diritti di proprietà intellettuale e di proprietà fisica, questi quattro Paesi sono riusciti nella non facile impresa di diminuire il consumo di tabacco. E con risultati degni di nota.
Nell’intervallo di tempo fra il 2012 e il 2018, il numero dei fumatori è diminuito considerevolmente, con una media del 3,6%. Il Canada, per meglio intenderci, parte dal 4%, mentre la Nuova Zelanda dal 3,2%. In questi Stati i governi hanno sapientemente sfruttato le potenzialità della sigaretta elettronica. Lo dimostra anche il Regno Unito che, forte delle politiche di riduzione del danno, è arrivato ad avere, dopo la Svezia, il più basso numero di fumatori nel Vecchio Continente.
In Francia le politiche sono state più discrete ma non per questo meno efficaci. Difatti, dato che le sigarette elettroniche rientrano fra i prodotti su cui non grava una tassazione, molti fumatori francesi si sono convinti a ricorrere a questi apparecchi del vaping a scapito della sigaretta tradizionale.
Leggermente diversa è invece la situazione in Canada, che infatti ora si ritrova ad affrontare delle misure restrittive, a cominciare dal divieto sugli aromi e dal tetto alla nicotina. Sono delle proposte del Ministero della Salute canadese per la tutela dei minori. Un problema non da poco: è stato stimato che il 71% dei vaper canadesi sfrutta le sigarette elettroniche proprio per il loro sapore dolce.
Diverse sono le possibili conseguenze. Nel migliore dei casi questi fumatori opteranno per gusti come menta o tabacco o ci daranno un taglio con la nicotina, altrimenti si assisterà al loro ritorno alla tradizionale sigaretta. Nella peggiore delle ipotesi, passeranno al mercato nero.
Da un punto di vista più oggettivo, considerati i risultati raggiunti da Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Francia, si può dire che l’utilizzo della sigaretta elettronica è efficace. Tale risultato diventa ancora più prezioso in vista della nona Conferenza sul controllo del tabacco (FCTC), fissata dall’Organizzazione mondiale della sanità il prossimo novembre.
Lorenzo Montanari, membro di Property Rights Alliance, non ha dubbi: sempre più Paesi nel mondo devono adottare la politica del vaping. Inoltre ha aggiunto che questi quattro Stati dovrebbero testimoniare le loro esperienze positive nella riduzione del danno del tabacco. In questo modo ne godrà l’intera salute pubblica mondiale.